MotoCult: Ducati Desmosedici vs Motoczysz C1 990 in "Wall Street, il denaro non dorme mai"

MotoCult: Ducati Desmosedici VS Motoczysz C1 990 in "Wall Street, il denaro non dorme mai"

Di Francesco
Pubblicato il 11 set 2012
MotoCult: Ducati Desmosedici vs Motoczysz C1 990 in

Martedì e torna l’appuntamento con MotoCult: oggi vi presentiamo “Wall Street, il denaro non dorme mai“, film del 2010 diretto da Oliver Stone, in cui le Ducati sono onnipresenti con svariati modelli, dalla Street Fighter del protagonista Shia LaBeouf alla Desmosedici utilizzata per una gara mozzafiato contro una Motoczysz C1 990.

Il film è il sequel di Wall Street, capolavoro di Stone del 1987: Michael Douglas torna a interpretare i panni di Gordon Gekko, il cattivissimo tycoon finito in prigione per frode fiscale. Uscito di galera dopo anni, invecchiato ma sempre intenzionato a stare sulla breccia, dovrà cercare di ricucire i rapporti con la figlia (Carey Mulligan) e per farlo si servirà del fidanzato di lei, il giovane broker Jason Moore interpretato da Shia LeBeouf.

Il primo capitolo divenne in brevissimo tempo un vero cult in tutto il mondo: nel 1987 Gordon Gekko rappresentò un modello per tutti i giovani d’affari del mondo. Bello, elegante, spregiudicato, senza scrupoli: un vero eroe del capitalismo “made in USA”. La morale di fondo lo voleva mostrare come un perdente, ma nell’immaginario popolare Gekko divenne ben presto un mito e anche nel film del 2010 la sua figura è nettamente più affascinante di quella del suo giovane antagonista (e infetti tra la faccia di bronzo di Douglas Jr e il visino da chierichetto di LeBeouf c’è un bell’abisso…).


MotoCult: le Ducati in \
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Un gran bel film che vuole comunicare messaggi importanti ma ci riesce all’80%: la nuova generazione viene dipinta come colma di ideali e più attenta all’ambiente e alla sostenibilità, ma appare anche fragile, ingenua e facilmente manipolabile dagli “squali” della vecchia scuola, sempre affamati, sempre cattivi, sempre privi di scrupoli quando si parla di soldi. I personaggi appaiono troppo stereotipati: LeBeouf un genio\ingenuo a cui interessa solo salvare il pianeta, la Mulligan una neo-femminista sensibile dalla lacrima troppo facile. L’unico che si salva è Douglas, grande come sempre.

Nel film tante moto con preponderanza Ducati. Le Rosse di Borgo Panigale si dimostrano un’altra volta uno dei simboli del “made in Italy” più apprezzati negli States: il film inizia con i due giovani protagonisti a bordo di una Streetfighter nel traffico di New York. LeBoeuf dopo aver ricevuto una gratifica da capogiro dalla società per cui lavora va immeditamente da un concessionario Ducati per comprare una 1098.

Infine, la scena della sfida nel bosco (e qui la fotografia è da Oscar), che vede contrapposti LeBoeuf/Moore in sella a una Desmosedici contro la Motoczysz C1 990 pilotata Bretton James/Jason Brolin. La Motoczysz è una casa statunitense che produce moto di altissimo livello, tanto che le sue moto sono considerate tra le più aerodinamiche al mondo, progettate e testate dal fondatore Michael Czysz, che nella scena della gara si presta come “stuntman” di eccezione. Da vedere!

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