Misano MotoGP, il ko di Pedrosa "spinge" Lorenzo verso il titolo. Exploit di Rossi-Ducati

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 16 set 2012
Misano MotoGP, il ko di Pedrosa


Dov’è la notizia del GP di San Marino-Riviera di Rimini sul circuito toboga di Misano intitolato a Marco Simoncelli? Non certo la vittoria facile facile di un regolarissimo Jorge Lorenzo dopo l’atterramento di Pedrosa alla curva della Quercia per colpa del kamikaze Barbera.

Gli applausi e i mortaretti sono tutti per Valentino Rossi che, dopo un secondo posto da incorniciare, torna ad arrampicarsi come un ragno sulla rete che divide la pista dal pubblico per ricevere le ovazioni dei suoi tifosi come ai bei tempi andati, dopo due stagioni di magra.

Assente l’infortunato Stoner, subito fuori causa lo sfortunato e incolpevole Pedrosa, c’è chi tenterà di sminuire l’exploit di Valentino e della Ducati, dimenticando che è sempre la bandiera a scacchi a determinare il quadro dei vincitori e dei vinti. Ma il punto è un altro: Valentino non ha perso l’occasione, non è mancato all’appello di una situazione anomala e per lui particolarmente favorevole, ha guidato in modo superlativo, senza sbavature ed errori, buttando nella lotta con gli avversari e con il cronometro, quel cuore e quella classe che sembravano oramai smarriti.

Forse è sempre stato questo il vero punto di forza di Rossi: aver sempre compreso il momento della grande occasione, averlo saputo interpretare gestire fino al risultato. In questo senso il secondo gradino del podio di oggi a Misano, sul circuito di casa, è una sfida vinta e ha quindi il sapore della vittoria. Una domanda va però posta: quante volte Rossi in queste due stagioni in Ducati si è spremuto come in questa sua ultima corsa italiana con la “rossa” di Borgo Panigale?

Il risultato odierno, ripetiamo, va molto apprezzato, ma non può illudere rispetto alla reale competitività del pilota e della Ducati. Un conto è la lotta con Bradl, Bautista, Dovizioso, un conto è incrociare le lame con gente dal calibro di Lorenzo, Pedrosa, Stoner e le loro Yamaha e Honda. La corsa di Misano deve però indurre all’ottimismo sul futuro di Rossi in Yamaha e anche su quello della Ducati, con i suoi futuri condottieri.

Jorge Lorenzo non chiude qui il mondiale ma fa un bel passo avanti verso il titolo di fronte allo sfortunato Pedrosa, glaciale, gran signore anche in una situazione così poco piacevole.

Il resto, più o meno, è cronaca, compreso il bellissimo corpo a corpo fra Bautista e Dovizioso, con l’italiano fuori dal podio forse perché “svegliatosi” troppo tardi. Debutto sulla Honda di Stoner, senza infamia né lode, per Rea, ottavo. Ma, forse, il non aver fatto danni non è poco. Ad majora.

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