Moto Morini K2 by Ad Hoc Café Racers
Moto Morini K2 by Ad Hoc Café Racers
Una Moto Morini Cafe Racer è già un mezzo abbastanza raro, tanto più se a costruirla non è un estroso preparatore italiano ma un’officina spagnola. In questo caso si tratta di Ad Hoc Café Racers, realtà nuova nel panorama iberico, guidata da David e con sede sulle tranquille montagne appena fuori Barcellona. David ha iniziando restaurando moto classiche, poi due anni fa ha iniziato con i primi cafe racer ma solo da un anno si dedica a tempo pieno alla trasformazione di questi mezzi.
La prima moto uscita ufficialmente dall’officina è questa Moto Morini K2 Café Racer. La base di partenza è un modello decisamente poco riuscito della Casa bolognese, la 350 K2, presentata nel 1983 con l’ambizioso intento di rimpiazzare la mitica Morini 3 ½ nata dieci anni prima, e prodotta fino al 1987. Del modello originale David ha tenuto solo il telaio, un classico doppia culla chiusa in tubi d’acciaio, e il motore bicilindrico a V di 72° raffreddato ad aria di 344 cc con 35 CV; il resto è stato costruito… ad hoc!
A dire il vero neppure questi due componenti sono rimasti originali: il telaio è stato infatti modificato nella sezione posteriore, accorciata, e in seguito interamente cromato. Il motore invece è stato semplicemente lucidato e corredato da un impianto di scarico con due terminali Megaphone, leggermente rialzati per seguire la curva del telaio. Le ruote in lega da 18 pollici hanno lasciato il posto a una coppia di cerchi a raggi auto costruiti: quello anteriore monta il mozzo e il doppio freno a disco da 256 mm di una Honda Transalp, mentre la ruota dietro utilizza il mozzo e il disco della Coguaro, l’enduro di Casa Morini risalente al 1989.
I parafanghi, opportunamente tagliati e lucidati, provengono invece da una austriaca Puch dei tempi andati e un’altra Honda, un modello custom, ha donato il faro anteriore. Il codino dalla foggia cafe racer e il serbatoio dalle forme squadrate, in stile futuristico anni Settanta sono pezzi after-market in vetroresina dell’italiana Europlast, la quale ha in catalogo una fornita serie di componenti in vtr per moto del passato, tra cui però non c’è ovviamente la K2. Il kit carrozzeria è stato quindi adattato al telaio Morini e infine verniciato con una tinta bicolore grigio/crema molto vintage.
La strumentazione è limitata al solo contagiri, piazzato proprio sopra il faro, mentre tutto l’impianto elettrico è stato semplificato, eliminando anche l’avviamento elettrico e al posto della batteria David ha ricavato un utile portaguanti, solo una delle tante brillanti idee di questo preparatore spagnolo.
foto | Sebas Romero