MotoCult: Ural Solo 750, dalla Russia con amore...

MotoCult: Ural Solo 750 Promessa dell'Assassino

Di Francesco
Pubblicato il 25 set 2012
MotoCult: Ural Solo 750, dalla Russia con amore...

Martedì e ritorna l’appuntamento con MotoCult, la rubrica di moto&cinema: immagino (anzi spero!) che molti di voi abbiano visto “La promessa dell’assassino“, capolavoro di David Cronemberg (2007, titolo originale “Eastern Promises”) con Viggo Mortensen, Vincent Cassel e Naomi Watts. Quest’ultima è un ostetrica londinese che si trova impelagata un pericoloso giro di prostituzione gestito dalla mafia russa, capeggiata dal crudele Semyon (Armin Mueller Stahl) e dal figlio tossicomane Kirill (interpretato da un sempre grandioso Cassel): suo unico alleato Viggo Mortensen, che veste i panni di Nikolai, infiltrato dell’FSB (ex KGB) che si trova a dover infrangere più volte la legge per rendere credibile la sua copertura.

Un film cupo, sia nella fotografia che nella sceneggiatura, ironicamente crudele (indimenticabile la scena di Mortensen che taglia le dita a un cadavere con una pinza mentre fuma ghignando), violentoe colmo di pathos pur essendo lontano dagli stilemi del cinema d’azione. Insomma “puro Cronenberg” che continua la sua “saga del male” iniziata con “A history of violence”.

In numerose scene vediamo Naomy Watts girare per londra in sella a una moto particolare, poco conosciuta in Italia ma che nel Regno Unito divenne un cult già nel secondo dopoguerra: stiamo parlando della Ural Solo 750, che, come svela il nome, è una moto di fabbricazione russa, dalla storia molto particolare. Le origini della IMZ – Ural risalgono al 1939, in quello strano periodo di “non aggressione” in cui la Germania Nazista e l’URSS si ritrovarono brevemente alleate per spartirsi la Polonia.


MotoCult Ural Solo 750 - Naomi Watts \
MotoCult Ural Solo 750 - Naomi Watts \

Stalin, vedendo il successo della guerra lampo tedesca nelle pianure polacche, ordinò di progettare e costruire in tempi brevi migliaia di sidecar per motorizzare gli esploratori della fanteria: all’epoca la miglior moto militare del continente era proprio la tedesca BMW R71. I sovietici si impossessarono di 5 esemplari, e li smontarono pezzo per pezzo, studiando la meccanica della moto e ricreando un modello “made in URSS”: l’M 72 il cui prototipo venne presentato a Stalin nel ’41; il dittatore ordinò di procedere con la produzione in massa e l’Ural, da quel giorno divenne la moto russa per eccellenza.

La produzione per uso civile iniziò solo all’inizio degli anni ’50, quando la Ural iniziò a essere commercializzata anche all’estero, diventando una moto molto apprezzata non solo nei paesi del Patto di Varsavia ma anche nel resto d’Europa, Regno Unito in primis.

Il modello che viene utilizzato nel film da Naomi Watts, che non era mai salita a bordo di una moto in vita sua prima delle riprese, è la Ural Solo, un 750 cc con motore boxer 4 tempi da 40 cavalli che viene prodotta dagli anni ’70 e che nei decenni ha subito numerosi restyling, nonché un’apertura a componenti “non russi”: la Solo ST monta, ad esempio, sospensioni Marzocchi e freni Brembo.

La Solo è stata utilizzati in svariati film, tra cui anche Ghost Rider con Nicolas Cage e in alcuni episodi della serie Tv “Prison Break”: insomma per anche la “Triumph falce e martello” non sono mancati numerosi momenti di gloria.

MotoCult Ural Solo 750 - Naomi Watts \
MotoCult Ural Solo 750 - Naomi Watts \
MotoCult Ural Solo 750 - Naomi Watts \

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