SBK 2015: Kawasaki senza rivali
Dieci vittorie su dodici manche. Difficile fare meglio della Kawasaki di Rea e Sykes che, in Superbike, sta rischiando di uccidere il Mondiale.
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Prima c’era solo Johnny Rea, adesso ci si è messo anche Tom Sykes. Insieme, dopo le due vittorie di ieri a Donington di quest’ultimo, i centri stagionali degli alfieri della Kawasaki nel mondiale Superbike sono 10 su un totale di 12 manche disputate.
Il prossimo round, quello di Portimao (7 Giugno), segnerà il giro di boa del campionato e, per come sono andate le cose fino a questo momento, l’unico modo per riaprire il campionato delle derivate di serie sembra essere quello di vietare l’ingresso in pista alle moto prodotte ad Akashi.
[img src=”https://media.motoblog.it/9/99f/Sykes-Rea3_feat.jpg” alt=”Sykes e Rea – Donington 2015″ size=”medium” id=”709072″]
Battute a parte, il dominio della ZX-10R è stato finora così netto da essere paragonabile alle stagioni d’oro di Ducati. Già protagonista degli ultimi mondiali insieme all’Aprilia RSV4, con il cambio di regolamenti introdotto ad inizio anno, la Ninja si sta confermando come il progetto oggi più valido tra le superbike, così come sta facendo la “sorella minore” ZX-6R in Supersport grazie alle quattro vittorie ed un secondo posto in sei gare di Kenan Sofuoglu.
Talvolta criticata per le forme spigolose (elemento distintivo della produzione Kawasaki, specie degli ultimi anni) da parte di chi le preferisce altre blasonate competitor come Aprilia, Ducati e BMW, la verdona sta interpretando alla grande il ruolo di macchina da guerra, capace di andare forte su qualsiasi pista, permettendo, in Superbike, ad entrambi i suoi piloti di portarla alla vittoria a suon di manate di gas imbarazzanti.
Con Aprilia che, complice la stagione di esordio di Jordi Torres, può contare sul solo Leon Haslam (peraltro reduce da un infortunio) per puntare al titolo, e la Ducati che, oltre a Davies, ha un Giugliano al momento non al top dopo l’incidente di Phillip Island, è difficile pensare che il titolo costruttori possa sfuggire alla casa di Akashi.
Il campionato piloti è invece come sempre un po’ più incerto, anche se la strepitosa forma e la buona sorte di Rea, che ieri si è giocato jolly a pioggia, specie con l’innesco di un high-side in Gara 2 che poteva avere ben altre conseguenze, sembrano far presagire che questa sia la sua stagione, anche in virtù dei 112 punti di vantaggio che l’irlandese ha, in classifica, su Haslam e dei 113 sul compagno di squadra Sykes, i suoi più diretti inseguitori.
Le due marche italiane comunque, finora le più competitive rivali della verdona, sono al lavoro per portare, in Portogallo o al massimo a Misano, delle novità, anche se il limitato spazio di manovra che si ha disposizione sulle moto 2015, difficilmente consentirà loro miracoli in una stagione che, a maggior ragione dopo i due round di Donington, pare destinata a proseguire all’insegna del verde.
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