MotoGP Mugello 2015, Nakamoto: la Honda ha troppi cavalli

All'indomani del GP del Mugello, Shuei Nakamoto, numero due di HRC, afferma che i problemi di Marquez nascono dalla troppa potenza e coppia della Honda.

Di Gianluca Salina
Pubblicato il 1 giu 2015
MotoGP Mugello 2015, Nakamoto: la Honda ha troppi cavalli

All’indomani della opaca prestazione del team Honda ufficiale nel GP d’Italia (qui le pagelle), che ha visto il solo Dani Pedrosa giungere al traguardo, il vice-presidente di HRC, Shuei Nakamoto, torna sul week-end del Mugello, parlando di Marc Marquez, ieri caduto, e sulla moto, autori di un inizio di stagione al di sotto delle attese.

Con la consueta lucidità, Nakamoto-san non si nasconde dietro un dito, affermando che il pilota di Cervera non è soddisfatto della RC213V, del suo setup, sia a livello di telaio che di motore, con quest’ultimo che sarebbe responsabile di avere troppa potenza e troppa coppia.

Queste le parole del numero due di HRC:

“I risultati non sono finora stati quelli che ci attendevamo. A Le Mans, per una serie di problemi, non abbiamo fatto risultato a causa dell’anteriore. Marc non è contento di diverse cose: della moto, del setup e del motore. Si lamenta del fatto che ci sono troppa potenza e troppa coppia!
Yamaha ha certamente fatto un importante passo in avanti da Le Mans in poi, ma se le condizioni fossero state le stesse del warm-up, Marc avrebbe potuto vincere facilmente. Sta migliorando, ha cambiato il suo stile di guida e quando troveremo anche il giusto setup, sia per il motore che per il telaio, avremo l’opportunità di essere di nuovo davanti a tutti.
Anche la moto è migliore. A Jerez, dove Marc è arrivato secondo pur con il dito infortunato, la sua gara è stata di venti secondi più rapida rispetto all’anno scorso, segno che la RC213V è cresciuta. Sono molte, le ragioni per le quali abbiamo finora vinto una sola gara (GP d’Argentina), ma abbiamo diverse idee su cosa migliorare, qualcuna l’abbiamo già applicata al Mugello ed altre le metteremo in pratica nelle prossime due o tre gare.”

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