Superbike 2015: come sarebbe il campionato senza Johnny Rea

Ha 124 punti di vantaggio sul più diretto inseguitore, con 10 vittorie su 14 gare, quando non ha vinto, è arrivato secondo. Trattasi di mr. Jonathan Rea, pilota Kawasaki e finora killer del mondiale Superbike 2015.

A meno che non venga rapito dagli alieni o che non gli sia impedito di accedere ai sei gran premi (dodici manche) che mancano alla fine del campionato, nulla e nessuno sembra poter impedire al nord-irlandese di conquistare il titolo. Ma se Johnny ad inizio anno avesse deciso di dedicarsi all’intarsio del legno o all’allevamento di gufi, invece di correre, come sarebbe, oggi, la classifica? Scopriamolo insieme.

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E’ vero, si gioca con i numeri, ma con un cannibale del genere, oltre a godersi lo spettacolo delle gare, che si stanno rivelando, a dispetto dell’andamento del campionato, comunque avvincenti (anche se per la lotta dal secondo posto in giù), resta poco da fare. Semaforo verde con la fantasia, dunque. Abbiamo eliminato Rea dalla classifica, ricalcolando i punteggi dei primi 10 piloti del mondiale che, com’è facile immaginare, senza il suo dominatore, sarebbe molto più serrato.

A contendersi la vetta sarebbero Haslam, Sykes e Davies, racchiusi in 17 punti anziché 18, con il pilota della Aprilia davanti al rivale della Kawasaki di un solo punto e con il gallese di Ducati quasi a ruota. I tre piloti avrebbero ovviamente più punti (da 35 a 40) di oggi, con le posizioni dopo di loro che sarebbero immutate rispetto alla classifica reale.

Nel lontano passato ed in un altro sport, il ciclismo, Alberto Binda fu pagato per non correre. Ma il buon Rea merita di portarsi a casa un titolo mondiale che per tanti, troppi anni, gli è sfuggito con la Honda. Ad intagliare il legno o ad allevare gufi avrà tempo dal 19 di Ottobre in poi. Go, Johnny, go! 🙂