MotoGP Montmelò, festa Suzuki! Espargarò e Vinales dominano le qualifiche

Chi oggi a Montmelò aspettava qualifiche con il dominio dei big si deve … “accontentare” di Aleix Espargarò.

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 13 giu 2015
MotoGP Montmelò, festa Suzuki! Espargarò e Vinales dominano le qualifiche

Chi oggi a Montmelò aspettava qualifiche con il dominio dei big si deve … “accontentare” di Aleix Espargarò, un quasi sconosciuto al grande pubblico ma fior di pilota, in sella alla Suzuki, Casa dal passato glorioso ma poco più di una cenerentola fino a qualche gran premio addietro.

Espargarò straccia così l’antico adagio del nemo propheta in patria. E non è tutto. La Suzuki fa il pieno: non solo conquista con Espargarò una superba pole con la ciliegina del nuovo record della pista (1’40.546, record precedente 1’40.893 di Pedrosa 2013) ma ottiene anche la doppietta con il secondo miglior tempo dell’esordiente stagionale (nella premier class) Maverick Vinales, a un soffio dal compagno di squadra (+0.083).

Che succede? Che questi due piloti Suzuki menano fendenti nel giro secco e che la loro moto, in configurazione da qualifica, manda tutti ko.

Che i due super favoriti Lorenzo e Marquez ci hanno provato ma oggi devono accontentarsi di quel che resta: il maiorchino della Yamaha ride a denti stretti perché comunque s’aggrappa allo strapuntino del terzo posto che chiude la prima fila (+0.100 tondo tondo,) mentre il campione del mondo della Honda non va oltre il primo posto della … seconda fila con un gap di oltre due decimi (+0.208) che non sono una montagna ma che in questa pista contano, eccome!

Insomma, la Suzuki (così come la Ducati) ha interpretato alla grande gli arzigogoli di questi regolamenti Dorna e i frutti, a differenza di altre Case (leggi Aprilia) stanno arrivando, a dimostrazione che qui c’è sostanza che presto si vedrà anche in gara.

Già, la gara. Domani sarà un’altra storia. Lorenzo cerca il poker, dopo le ultime tre vittorie consecutive e cerca non solo di non fare recuperare punti in classifica a Marquez – per altro non ancora all’altezza della sua fama – ma soprattutto di tenere più lontano possibile dal podio l’attuale capoclassifica, il “nemico” Valentino Rossi, oggi solo settimo tempo (+0.512), primo della terza fila.

Il pesarese ha più volte dimostrato questo limite in prova e altrettante volte ha fatto poi saltare pronostici negativi, inanellando podi e vittorie. Insomma, al nove volte iridato, il giro matto non gli riesce più, ma c’è da giurare che domani dal suo cappello uscirà il mezzo miracolo di sempre.

Certo è che, però, se davanti la fuga di Lorenzo (e di Marquez?) dovesse riuscire, Rossi non può poi lamentarsi delle cattive qualifiche.

La Yamaha, moto di grande equilibrio, sul passo gira davvero forte E la Honda pare comunque in ripresa, grazie alle ultime modifiche, con lo stesso Pedrosa in recupero, sesto tempo dietro a Dovizioso (+0.361), agguerrito senza strafare, e davanti a Valentino. In affanno Iannone. Le Ducati saranno comunque della partita.

Già, la corsa è un’altra storia. Ed è vero. Ma oggi il cronometro segna la festa per la Suzuki. Una ventata d’aria nuova – e buona – per una MotoGP che non può vivere dei soliti noti.

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