Lorenzo: "Valentino Rossi è nato per andare in moto"

Il fuoriclasse maiorchino si concede ai microfoni di Sky per fare il punto della situazione sul Mondiale MotoGP e sul dualismo con il pesarese.

Di Adriano Bestetti
Pubblicato il 3 lug 2015
Lorenzo:

La furiosa rincorsa di Jorge Lorenzo al compagno di box Valentino Rossi nel Mondiale MotoGP 2015 ha subito un brusco stop lo scorso sabato al GP d’Olanda dove lo spagnolo, piombato a un punto di distacco dal pesarese dopo quattro vittorie consecutive, si è dovuto accontentare di un terzo posto che, unito al trionfo del ‘Dottore’, lo ha visto scivolare a -10 nella classifica iridata.

Anche dopo il round di Assen, il discorso titolo mondiale della Premier Class sembra ristretto ai due alfieri del team Movistar Yamaha MotoGP, ma alla vigilia del fine settimana di gare erano in molti a pensare che lo spagnolo fosse ormai pronto a completare il ‘sorpasso‘ ai danni dell’italiano, incapace di rispondere adeguatamente alle sue perentorie progressioni delle precedenti gare.

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In una recente intervista rilasciata a Sky in quel di Milano, durante un evento promozionale, il fuoriclasse maiorchino è andato a fare il punto della situazione per quanto concerne il campionato, confermando subito di essere in ottima forma rispetto al suo travagliato 2015:

“E’ vero che l’esperienza è importante: sento di avere molta conoscenza e una forza che prima non avevo, e di essere più consapevole di quello che faccio. In definitiva, ti senti più completo. In questo momento, nel confronto con le Honda, le Ducati e le Suzuki, abbiamo una moto molto buona, e quindi io e Valentino dobbiamo approfittare di questa nostra esperienza. Formiamo una squadra molto forte, che [nel 2015] ha vinto 7 gare su 8, e credo che la nostra situazione al momento non potrebbe essere migliore.”

In riferimento alla ‘battuta a vuoto‘ di Assen – se così si può chiamare un terzo posto alla Cattedrale della velocità – arrivata dopo quattro vittorie consecutive d’autorità, Lorenzo ha spiegato di non essere troppo preoccupato:

“E’ molto difficile essere sempre al Top. Andare ad un circuito ed essere il più forte, e poi andare su un altro circuito ed essere ancora il più forte… non puoi farlo 18 volte [il numero dei GP in calendario], è impossibile. Magari ci sono delle piste che non ti piacciono tanto, dove trovi delle difficoltà tecniche o anche nella guida, come è stato nel mio caso ad Assen. A volte semplicemente non puoi vincere perché ci sono altri che sono più veloci di te.”

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Le quattro vittorie consecutive del maiorchino in questo 2015 erano però arrivato dopo un inizio di stagione certamente non esaltante:

“L’inizio di questa stagione è stato un periodo difficile, nel quale sono stato anche sfortunato. In Qatar ad esempio ho avuto un problema al casco verso la fine che ha compromesso la mia visione, e credo che lì sarei stato in grado di lottare per la vittoria. Poi ad Austin ho dovuto imbottirmi di antibiotici e mi mancava la forza, mentre in Argentina abbiamo sbagliato le gomme. Sono state 3 gare in cui ci è successo qualcosa di ‘strano’ che ci ha impedito di esprimere tutto il nostro vero potenziale.”

Lorenzo è anche tornato sulle ultime vicende di Assen, incluso il discusso contatto Rossi-Marquez all’ultima curva. Valutando l’episodio, lo spagnolo si è schierato dalla parte del compagno di box mantenendo comunque una certa diplomazia:

“Dopo la gara avevo preferito non esprimermi perché non avevo ancora visto bene i filmati, e sui maxi-screen non riuscivo a capire bene la dinamica dell’impatto. Adesso, dopo averlo visto qualche volta, ho capito meglio il tipo di contatto che c’é stato. Valentino ha fatto un grande weekend, è stato il più veloce in quasi tutte le prove, ed è entrato per primo in staccata nella chikane. E’ una ‘S’ molto stretta, e senza quel contatto non sarebbe uscito di pista. Forse non è strettamente corretto dal punto di vista regolamentare, ma dopo quel contatto, con Marc [Marquez] che è entrato al limite in un punto dove il sorpasso senza contatto sarebbe stato impossibile, Valentino ha avuto il motivo per uscire di pista e andare a vincere.”

“La mia opinione è che Valentino si meritava quella vittoria, per tutto il weekend che ha fatto e perché è entrato per primo in quella curva.”

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Interrogato sul presunto eccesso di esuberanza del Campione del Mondo Marc Marquez, Lorenzo non ha abbandonato un approccio diplomatico:

“La verità è che adesso sono arrivato ad un punto della mia carriera in cui l’esperienza mi fa essere ben cosciente dei rischi. Adesso riesco a calcolare abbastanza bene i rischi che mi prendo e quelli che faccio correre agli altri. Ma non è stato sempre così: quando correvo in 250, la verità è che a volte ho avuto dei comportamenti incoscienti in pista, mi è capitato di far cadere altri piloti, è in un certo senso sono pagato anche per quello.”

“Al momento la direzione Gara prende le decisioni in questa maniera. In altri sport, come la Formula 1, ad ogni minimo contatto c’è una penalizzazione, mentre nel calcio, se un giocatore ti afferra la maglietta, c’è subito il cartellino giallo. Nel motociclismo non è così: serve un contatto piuttosto forte per far scattare una penalizzazione. Io comunque sono un pilota e il mio lavoro è quello di andare il più veloce possibile. E’ il lavoro della Direzione Gara quello di andare ad analizzare il comportamento dei piloti: loro sicuramente lo avranno osservato bene, io non posso dire molto di più.”

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Con il titolo mondiale 2015 che prende sempre più i connotati di un derby Yamaha tra lui e Rossi, sembra inevitabile che due, prima o poi, si troveranno coinvolti in un ‘corpo-a-corpo‘ diretto, una situazione che ancora non si è realmente verificata in questa stagione. Nel merito, Jorge Lorenzo ha ammesso di temere il compagno:

“In passato è successo molte volte, soprattutto nel 2009-2010. Abbiamo fatto delle belle battaglie e, sfortunatamente per me, ha quasi sempre vinto lui. E’ sempre dura lottare con Valentino perché lui ha uno stile di guida molto aggressivo in staccata. Lui stacca molto forte, e per un pilota come me – che sono più preciso e pulito nelle traiettorie e quindi stacco un po’ prima per avvantaggiarmi in percorrenza -è difficile avere a che fare con un pilota così forte nelle staccate.”

“Adesso però ho più esperienza, non ho più 22 anni come in quel periodo, ne ho 28, ho fatto tante altre gare e tante battaglie, e magari il risultato di una nuova battaglia potrebbe essere diverso oggi. O almeno lo spero. Sarà comunque dura perché lui è un grande pilota molto forte nel corpo-a-corpo.”

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Il quattro-volte iridato però non è del tutto convinto che tutti gli altri piloti siano ormai tagliati fuori dalla lotta per il titolo della MotoGP. Proprio Marquez, in particolare, potrebbe ancora inserirsi:

“Marquez ha fatto tre errori e in tre gare ha raccolto zero punti, ma può succedere a me così come può succedere a Valentino. Si può rompere il motore, può capitare un colpo di sfortuna, magari di scivolare su dell’olio in pista… può succedere di tutto. In MotoGP molte cose sono semplicemente imprevedibili, ma l’importante e dare il massimo e arrivare molto vicino al tuo limite in ogni gara. Qualche gara la puoi vincere, come è successo a me prima di Assen, ma se non puoi vincere devi prendere più punti possibile senza fare errori.”

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Il fatto che Valentino Rossi sia ancora così competitivo a capace di vincere in MotoGP alla non più verde età di 36 anni è molto significativo per Jorge Lorenzo, che sulla questione non ha risparmiato parole e paragoni importanti per il compagno di box:

“Io penso che il talento sia molto importante, e Valentino ha sicuramente molto talento, naturalmente. E’ genetica: lui è sicuramente nato per andare in moto. Quando metti insieme il talento al lavoro – e lui lavora tantissimo, per migliorare sempre ed essere al top – ti trovi davanti a uno sportivo così, come Michael Jordan nel basket o Tiger Woods nel golf, che è capace di restare al Top per 10-15 anni. Per noi rivali di Valentino, lottare con lui è difficile, ma anche per lui è dura lottare con me, con Marquez o con Pedrosa. Noi ci proveremo.”

A chi gli chiedeva se Marc Marquez potesse giocare un ruolo di ‘arbitro‘ tra lui e Rossi nella rincorsa al titolo mondiale – favorendo magari uno nei confronti dell’altro – Lorenzo ha risposto tagliando corto:

“Credo che Marc Marquez sarà principalmente dalla parte di Marc Marquez. Questo è uno sport individuale: tu vuoi andare più veloce possibile, più forte degli altri, e vincere. Poi chi arriva secondo o terzo è secondario per noi: vogliamo essere competitivi, tutti e 3 vogliamo sempre vincere ma senza per questo voler aiutare nessuno. Come dicevo, è uno sport individuale: io e Valentino siamo nello stesso team, ma vogliamo la stessa cosa. Il titolo mondiale.”

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