Moto Guzzi V7 II customizzate: la prova su strada

Dopo aver presentato la sua rinnovata V7 II, disponibile nelle tra versione Stone, Special e Racer, Moto Guzzi propone una serie di accessori dedicati.

Di Lorenzo Rinaldi
Pubblicato il 13 lug 2015
Moto Guzzi V7 II customizzate: la prova su strada

Dalle tre versioni delle rinnovata Moto Guzzi V7 II possono nascere innumerevoli special con poca spesa. In occasione di Motor Bike Expo, la casa di Mandello ne ha approntate quattro, tutte sulle base della versione Special, ma le possibilità sono praticamente infinite.

Le quattro special si chiamano Dark Rider, Scrambler, Dapper e Legend. Non si tratta né di quattro modelli di serie, né tanto meno di kit completi, ma semplicemente di una “vetrina” di come la V7 possa essere customizzata attingendo da un catalogo che comprende più di un centinaio di pezzi, tutti omologati e testati come dei ricambi originali.

Ovviamente si può partire da una delle tre versioni di V7II per ottenere la propria special, stravolgendone l’impostazione originaria, ma anche se la base di partenza per Dapper, Dark Rider, Legend e Scrambler in questo caso è sempre la versione Special, chiaramente se si vuole optare per una customizzazione in stile cafe un’ottima base di partenza può essere il modello Racer, mentre Stone e Special si prestano benissimo a interpretazioni di tipo scrambler. Il bello di questi accessori sta proprio nella libertà di utilizzarli su ognuna delle tre versioni, non solo quelle nuove presentate a Intermot 2014 ma anche sul modello precedente, solo in alcuni casi adottando lievi modifiche, come ad esempio per la sostituzione del serbatoio.

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Modifiche che, sui modelli pre-2015, non comportano lavori irreversibili ma richiedono semplicemente l’acquisto di alcuni pezzi e minuterie diversi, accettando di buon grado anche il fai da te. Magari se non siete espertissimi per componenti come lo scarico o i semimanubri è meglio sempre affidarsi a una concessionaria autorizzata o al vostro customizer di fiducia. Vediamo da vicino queste quattro proposte, a cui Moto Guzzi ne ha voluto aggiungere una quinta in occasione del test dinamico.

Dark Rider è il primo stile di riferimento suggerito da Moto Guzzi, formato da accessori nati per ricreare un look “gotico” ispirato ad ambientazioni notturne e metropolitane. Tra gli accessori che la contraddistinguono ci sono il cupolino, i fianchetti e i parafanghi in alluminio nero. Stesso colore per il serbatoio, con la tradizionale aquila Moto Guzzi rossa, e per i cerchi a cinque razze sdoppiate. Non mancano i semimanubri e gli specchietti cromati, oltre alla sella a un posto e mezzo. Il totale degli accessori montati è di 2.371 euro, ma come già accennato non c’è nessun obbligo di acquistarli tutti insieme.

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Dapper ha un look chiaramente ispirato al mondo cafe racer e a quello dei greaser. Gli accessori per realizzarla sono in gran parte in alluminio lucidato, come parafanghi, copri iniettori, protezioni e tabelle portanumero. Anche in questo caso non mancano semimanubri bassi, sella monoposto e specchietti cromati. Sulla moto da noi provata erano presenti anche gli ammortizzatori performance, per assecondare la guida sportiva. Il prezzo totale di questi e altri accessori montati ammonta a 3.953 euro, da sommare quindi ai 9.070 euro della versione Special (che scendono a 8.670 euro per la versione Stone e salgono a 10.420 per la Racer).

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Scrambler insieme alla Dark Rider è una delle customizzazioni più richieste e comprende numerosi accessori per cambiare completamente immagine e profilo della propria V7, trasformandola in una moto perfettamente fruibile su strada, ma con un look fuoristradistico e una forte personalità. Tra questi troviamo particolari esclusivi in alluminio satinato, lo scarico alto Arrow due in uno, i pneumatici tassellati Golden Tyre, il manubrio con traversino, le pedane artigliate in alluminio, ma anche i parafanghi lunghi, le tabelle porta numero e le protezioni tutti satinati. Dettagli di qualità sono pure la sella lunga, la borsa portatrezzi e quella laterale in cuoio, per un totale di 4.610 euro, compresi lo scarico, che da solo costa 1.406 euro, e gli ammortizzatori performance da 741 euro.

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Legend prende invece ispirazione da un modello storico di casa Moto Guzzi, la Alce del 1939, utilizzata dal Regio Esercito Italiano durante il secondo conflitto bellico. Come la Scrambler si caratterizza per il terminale di scarico due in uno alto, pneumatici tassellati e traversino al manubrio, ma aggiunge serbatoio, fianchetti, e parafanghi verde oliva. Completano questa proposta i portapacchi neri, la sella lunga biposto, la borsa laterale in cuoio e quella porta attrezzi, che sull’esemplare in prova era montata sul serbatoio, ma può essere alloggiata anche sul portapacchi posteriore. La spesa totale in questo caso è di 3.611 euro, comprendente sempre lo scarico Arrow. La moto provata aveva i particolari della carrozzeria “wrappati” ma le customizzazioni per i clienti prevedono invece la verniciatura.

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In occasione del test dinamico ne ha approntata una quinta, da noi ribattezzata l’Innominata, tanto per restare in tema con il Lago di Como raccontato da Manzoni. Si tratta di un indovinato mix delle precedenti proposte, con look scrambler anni Settanta e la giusta dose di cromature. Su questa moto troviamo la sella, portapacchi e telai portaborse di Scrambler e Legend, il cupolino e le fiancate della Dark Rider e i parafanghi della Dapper, per un totale di 2.190 euro.

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I differenti accessori comportano anche lievi differenze non solo estetiche, ma anche per quanto riguarda la posizione di guida. Se anche sulla V7 di serie l’abitabilità per i più dotati fisicamente non è ottimale, questo lo si sente soprattutto sulle “versioni” Dapper e Dark Rider che impongono una guida più sportiva. La migliore in questo senso è senza dubbio la Scrambler ma ricordiamoci che si tratta di una moto per neofiti e l’abitabilità, e le conseguenti dimensioni, di una California su questo mezzo metterebbe in difficoltà i meno esperti.

Gli accessori Moto Guzzi consentono comunque di costruirsi una moto su misura, migliorando quindi anche la posizione di guida. Per chi ha un’altezza inferiore al 1.75 e un peso che non supera i 70/75 kg, anche Dapper e Dark rider rappresentano una scelta più che fattibile, senza timori.

Se provato nei tratti urbani il motore non entusiasma, è proprio quando si inizia a fare sul serio sui percorsi misti che inizia il divertimento. Nonostante la potenza sia di appena 48 CV si sfruttano tutti. Chi è alle prime armi si sentirà più sicuro con i nuovi dispositivi come ABS e traction control, aggiunti sulla V7II, mentre chi è già più smaliziato potrà dare fondo ai propri pruriti in tutta sicurezza.

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Questo vale un po’ per tutte e quattro le customizzazioni provate, in fondo la posizione di guida non cambia poi così radicalmente. Più eretta in stile enduro per Scrambler e Legend, più raccolta ma non estrema per Dark Rider, da vera cafe racer, con tutti i pro e i contro, per Dapper.

Ricordiamo che la V7 può essere “customizzata online” sul sito di riferimento garagemotoguzzi.com, una sorta di officina virtuale Moto Guzzi, dove ogni appassionato può configurare e rendere unica la sua V7, conoscere le realizzazioni dei customizzatori professionisti e condividere le immagini della propria special. Questo ovviamente prima di procedere all’acquisto dei pezzi e del loro montaggio.

Abbigliamento utilizzato:
casco DMD mod. Vintage Thunder
giubbotto OJ Atmosfere Metropolitane
anfibi TCX mod. X-Blend WP

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