Galbusera: "Valentino Rossi è meglio di un computer"
Il capo-meccanico del fuoriclasse pesarese racconta il suo impatto con la MotoGP e con il 9-volte iridato.
Alla fine dello scorso anno, Valentino Rossi aveva stupito tutti congedando il suo capo-meccanico di una vita, l’australiano Jeremy Burgess, per iniziare la sua stagione 2015 con un nuovo responsabile tecnico per la sua YZR-M1: l’italiano Silvano Galbusera.
Bergess era stato al muretto di Rossi durante tutta la carriera del ‘Dottore‘ in premier class – a partire dagli anni della 500cc con Honda fino al ritorno in Yamaha, incluso il travagliato biennio in Ducati – e questo divorzio dal guru australiano, che con lui aveva fatto incetta di titoli iridati, non poteva che mettere una grossa pressione sul ‘nuovo arrivato’, anche per lo spessore e la popolarità del pilota in questione.
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Oggi, a pochi mesi dal cambio, Rossi è leader del Mondiale MotoGP quando siamo ormai arrivati a metà stagione, e questo è sufficiente per dare già ragione al ‘Dottore’ su quella sua discussa scelta. Rispolverando alcune dichiarazioni di qualche tempo fa, MotoMatters ha ricordato come Galbusera, inizialmente, non sapesse con precisione i motivi che avevano portato alla sua nomina:
“Davvero non lo so al 100%, ma da quello che ho capito Valentino non fa mai qualcosa senza avere un piano ben chiaro in mente. Penso che, naturalmente, si è ricordato di quando abbiamo lavorato brevemente insieme nel 2010, in alcuni test, ma credo che abbia raccolto anche informazioni da Maio Meregalli [team manager Yamaha] e da altri. Era un po’ una scommessa, ovviamente, ma non del tutto. Sarebbe potuto essere un disastro totale, ma lui aveva già un piano per aiutare anche me a fare un buon lavoro.”
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I frutti evidentemente sono poi stati raccolti, come confermato dall’impressionante rendimento di Rossi in questa prima parte di 2015, con 9 podi in altrettante gare sin qui disputate con 3 vittorie. Interrogato sui motivi che hanno portato il ‘Dottore‘ ad essere così competitivo nonostante la non più verde età di 36 anni, Silvano Galbusera ha aggiunto:
“Perché ogni volta vuole essere il migliore e anche migliorare la nostra situazione. Si ricorda tutto dopo la gara – il comportamento della moto, la posizione degli altri piloti, dove ha guadagnato, dove ha perso – è meglio di un computer. Ci è stato di grande aiuto per capire come migliorare la moto. E’ questa la cosa impressionante per me, perché lui è veloce, ma allo stesso tempo ha un posto nella sua mente per capire la moto e la gara.”
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