MotoGP: Lorenzo, missione compiuta. Rossi, o il miracolo o la resa!
Quando Jorge Lorenzo corre come ha fatto oggi a Brno, con la perfezione di un orologio, non ce n’è per nessuno, neppure per un “diavolo” come Marquez e per una “volpe” come Rossi.
Quando Jorge Lorenzo corre come ha fatto oggi a Brno, con la perfezione di un orologio, non ce n’è per nessuno, neppure per un “diavolo” come Marquez e per una “volpe” come Rossi.
Per il maiorchino della Yamaha non si tratta di un “semplice” trionfo ma di una corsa capolavoro che, se non ipoteca il mondiale, lascia un solco indelebile soprattutto sul piano psicologico, a danno di Rossi e anche di Marquez.
Al di là delle dichiarazioni, qualche volta al limite della guasconeria, era chiaro da tempo che la strategia di Rossi di correre sulla difensiva avrebbe bruciato il pur sostanzioso vantaggio in classifica del 9 volte campione del mondo.
Una strategia imposta dalla realtà: cioè dal grande recupero di Lorenzo (ma anche di Marquez), troppo forte oramai per essere imbrigliato con corse ad inseguimento che non permettevano (e non permettono) a Valentino di andare oltre l’ultimo gradino del podio.
I mondiali si vincono anche a suon di piazzamenti, ma ciò è possibile se nel campionato non c’è un vero leader e se la vittoria a giocarsela sono in molti. Qui, almeno ultimamente, o vince Marquez o vince Lorenzo. I piazzamenti di Valentino non possono più contenere la valanga dei due spagnoli. Ma, è evidente, i piazzamenti erano il massimo che Valentino poteva (e può fare).
Adesso l’ombra lunga di Jorge è calata su Valentino come l’aquila sul pulcino: i due sono a pari in classifica, ma con Jorge oggettivamente spinto dal forte vento in poppa che Valentino non ha.
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Oggi, la partenza al rallentatore di Rossi è un limite (per altro noto) del campione pesarese che paga negativamente: non è bastata la prima fila dopo qualifiche doc per entrare subito nel fazzoletto infuocato con Lorenzo e Marquez. L’handicap di Valentino non è un problema tecnico, è (forse) psicologico, preferendo l’inseguimento al corpo a corpo.
Chi dice che se oggi Rossi fosse partito bene, con i due spagnoli, se la sarebbe giocata, si nasconde dietro un dito. Valentino non ha mai girato sui tempi dei primi due e quindi si sarebbe dovuto accontentare comunque del terzo posto.
Quindi, dopo Brno, si gira pagina: 211 punti per Lorenzo e 211 punti per Rossi. Ma Jorge è in testa alla classifica iridata perché nel suo carniere conta più vittorie. Il 15esimo podio di fila è per Rossi un risultato nel medagliere di cui vantarsi ma da adesso in avanti o il “Dottore” torna a vincere o addio titolo.
Altra strada non c’è, per Rossi, se non quella della corsa alla baionetta. Una strada impervia e a forte rischio. Con Lorenzo e Marquez più che pronti a respingere il tentativo dell’asso di Tavullia. Rossi, o il miracolo o la resa!
La Yamaha osserva, per ora, sperando nel “pieno”: primo e secondo. Per la Casa dei tre diapason Rossi e Lorenzo pari sono. O no?
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