Moto3 Trofeo Mugello, dov’è la corsa?

Non capita spesso che una corsa titolata, per di più in un grande autodromo come quello del Mugello, non venga effettuata per mancanza di… iscritti.

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 24 ago 2015
Moto3 Trofeo Mugello, dov’è la corsa?

Non capita spesso che una corsa titolata, per di più in un grande autodromo come quello del Mugello, non venga effettuata per mancanza di… iscritti.

E’ quel che è accaduto domenica 23 agosto dove nella Coppa Fmi Velocità 2015 Trofeo Moto3 c’erano iscritti solo sei (sei) piloti: Simone Mazzola, Alessandro Torlaschi, Alessandro Tiveron, Riccardo Rossi, Filippo Momesso, Lorenzo Bartalesi.

Non solo, fra i primi due Mazzola e Torlaschi e gli altri il gap del tempo sul giro era abissale. Per la cronaca, nelle altre categorie riservate agli “amatori”, le griglie di partenza erano folte e le gare di tutto rispetto. Allora?

Soprattutto per il Kimco-Oral Racing Team (ma ciò vale anche per gli altri Team presenti) il week-end all’autodromo toscano costituiva una buona occasione per testare in periodo feriale la nuova 250 GP affidata a Simone Mazzola in vista degli ultimi due round del CIV in programma al Mugello il 10 e 11 ottobre prossimi. E questo è positivamente avvenuto. Perché, allora, nessun altro Team del CIV Moto3 ha colto questa occasione nella logica, appunto, del test, al di là del significato della gara stessa?

Ricordiamo che al CIV Moto3 partecipano quest’anno mediamente circa 25 piloti, più quelli della NSF 250. Difficile, a questo punto, dare una risposta: questione di costi? O di … vacanze?

Resta il fatto che, sempre, Team e piloti cercano ogni occasione “buona” per scendere in pista e provare (anche all’estero con trasferte lunghe e costose), specie quando fra una gara e l’altra – come in questo caso – il lasso di tempo è davvero esagerato, da Imola 19 luglio al Mugello 11 ottobre: quasi tre mesi! La risposta la lasciamo ai diretti interessati ribadendo un concetto classico: gli assenti hanno sempre torto.

Ma ciò non basta. Vanno posti sul tappeto questioni vecchie e nuove: ruolo della Fmi, degli organizzatori dei vari Trofei, Campionati e prove libere, costi per scendere in pista ecc. Si fa davvero tutto per incentivare Team e piloti o le sinergie svaniscono disincentivando i reali protagonisti delle gare?

Innanzi tutto, qui, si ripropone una riflessione sulla Moto3, gran bella categoria sia sul piano tecnico che su quello agonistico (Civ, Cev-mondialino, Motomondiale) ma forse uscita dai canoni dell’impostazione iniziale: quella cioè di categoria “cadetta” con tecnologie contenute e costi accessibili per avviare nel miglior modo possibile alle corse con moto da grand prix, pur se solo di 250 cc. Le Case (certe Case in particolare) hanno calcato la mano esasperando sul piano delle tecnologie e dei costi una categoria che comincia a mostrare limiti e sofferenze, non solo in Italia.

L’esempio viene dalla vicina Francia dove il campionato Moto3 salta per mancanza di iscritti. Appunto.

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