Kawasaki ZX-10R my 2016: sarà una evoluzione del modello 2011-2015
Moto che vince non si cambia. Non tutta, per lo meno. E' questa la filosofia che sta guidando Kawasaki nell'allestimento del modello 2016 della sua ZX-10R. Più elettronica e cavalli su una base derivata dall'attuale.
Nel tourbillon di annunci di nuove hypersport 1000, le parole di Guim Roda a proposito della nuova Kawasaki ZX-10R sono passate un po’ in sordina, ma il tutto resta un argomento succoso che, manco a dirlo, solletica gli appassionati di supersportiva stradali ed SBK in un periodo di assenza di gare come questo.
Si tratta, come spesso avviene, di supposizioni, dal momento che, a parte le parole del numero 1 del KRT, da Akashi non è trapelato nulla di ufficiale. Quanto affermato dal team manager spagnolo è però sufficiente per avere un quadro di insieme su cosa attendersi dalla versione 2016 della hypersport in verde.
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Non sarà una moto completamente nuova, quanto piuttosto l’evoluzione del pacchetto attuale, che sta dominando il mondiale Superbike con Johnny Rea primo e Tom Sykes terzo nel campionato piloti ed è in testa alla classifica costruttori. Kawasaki sa di possedere una base indubbiamente “nata bene”, ma non può dormire sugli allori, specie in vista delle mosse degli avversari, che in parte hanno già scoperto le loro carte.
L’arrivo della nuova Aprilia RSV4 RF, ma ancor più della Yamaha R1, moto che ha già lasciato il segno nelle competizioni internazionali con la vittoria, all’esordio, all’ultima 8 Ore di Suzuka, ha alzato ulteriormente l’asticella su aspetti in cui la ZX-10R mostra un po’ la corda. L’età del progetto, quattro anni, si fa sentire, specie in ambiti come quello riguardante l’elettronica.
Ed è proprio in questo settore che ci si attendono le evoluzioni principali della moto, verosimilmente con un pacchetto molto più completo ed avanzato del semplice KIBS e che potrebbe prevedere una piattaforma inerziale e sospensioni semi o totalmente elettroniche.
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La necessità poi di disporre di una base performante da cui partire per realizzare le versioni Stock ed SBK, in virtù dei regolamenti maggiormente restrittivi introdotti ad inizio stagione 2015 e di quelli che entreranno in vigore nel 2017, con il divieto, ad esempio, di impiegare in gara sistemi come il ride-by-wire se il modello stradale non ne è dotato, dovrebbe far sì che la Ninja 2016 disponga anche di qualche cavallo in più.
Il modello attuale si affida ad un motore che resta tra i più potenti della categoria, e che, per restare tale, dovrà abbattere il muro dei 200 cavalli, limite imposto dal sempre più traballante accordo che vige tra i quattro costruttori giapponesi, di non realizzare moto con più di 147 kw e che facciano più dei 300 km all’ora. Questo specialmente alla luce dell’ultima realizzazione di Aprilia per quanto riguarda la potenza e della BMW S1000 RR da sempre per quanto concerne la punta velocistica.
Il proseguire su una strada già ampiamente conosciuta dovrebbe poi permettere, agli uomini di Akashi, di progredire velocemente anche nello sviluppo delle moto impegnate nei campionati delle derivate di serie (SBK e Stock 1000 in primis), anche se solo la pista dirà se Kawasaki avrà fatto centro con la sua politica di evoluzione anziché di rivoluzione. Obiettivi ovviamente puntati su EICMA.