MotoGP Misano 2015: Rossi, Lorenzo, Marquez, qual è la strategia vincente?

Il round di Misano della MotoGP può essere decisivo per la conquista del titolo iridato. Quali sono le strategie di Valentino Rossi, Jorge Lorenzo e Marc Marquez?

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 10 set 2015
MotoGP Misano 2015: Rossi, Lorenzo, Marquez, qual è la strategia vincente?

Il 13esimo round stagionale di domenica prossima sul circuito “Marco Simoncelli” di Misano può essere decisivo per il titolo iridato della MotoGP. Sul piano prettamente aritmetico, comunque andrà in riva all’Adriatico, con cinque gare ancora da disputare dopo, tutto può accadere fra Rossi, Lorenzo, Marquez. Ma è fuori dubbio che il risultato di Misano non lascerà le cose come prima incidendo pesantemente sui protagonisti, specie sul piano psicologico.

A Misano Rossi cerca la fuga; Lorenzo il riaggancio – se non il sorpasso – con il compagno di squadra; Marquez l’ultimo treno. Tutti i riflettori sono puntati su Valentino Rossi, leader della classifica generale con 12 punti di vantaggio su Jorge Lorenzo e con 37 punti su Marc Marquez, l’hondista campione del Mondo in carica.

Rossi, reduce dal trionfo sul bagnato di Silverstone, già sul primo gradino del podio di Misano nel 2014, tre volte vincitore qui nella premier class (esattamente come Lorenzo primo nel 2011, 2012, 2013) non giocherà di rimessa, attaccherà, sull’onda di un vento in poppa, fin qui particolarmente favorevole per il campione di Tavullia, il suo paese a due passi dal circuito.

Intendiamoci, i 100 mila fans di Valentino sugli spalti faranno coreografia e peseranno sul budget della manifestazione ma non incideranno sul risultato. A questi livelli nessuno in gara si fa condizionare, né in modo positivo né in modo negativo, dagli umori della tribuna. Conta, invece – al di là del pollice verso o favorevole della dea bendata – la tattica e la strategia di gara di ognuno dei tre contendenti, addirittura dell’intero week end, a cominciare dalle prove e dalle qualifiche.

Cominciamo dal terzo classificato, Marquez. Il giovane fuoriclasse spagnolo della Honda non ha mai vinto a Misano in MotoGp ma non deve dimostrare di essere un … fenomeno rischiando oltre il dovuto e vanificando le sue splendide performance con altre cadute. Marquez, pur dovendo recuperare (molti) punti in classifica, stavolta non deve fare la lepre ma correre di conserva, cercando di “spingere” da dietro il binomio della Yamaha, soffiando sul collo dei due e inducendo Valentino e Jorge … all’errore.

In altre parole Marc deve stare fuori dalla mischia dei due piloti della Yamaha, non può “parteggiare” né per Vale né per Jorge ma deve decidere se correre per la vittoria della gara o correre ancora per il titolo: in questo caso i due obiettivi possono divergere. Misano è per lui l’ultima occasione per rimettersi in corsa per il titolo e per farlo non può andare allo sbaraglio ma essere pronto a raccogliere il massimo sfruttando – se le condizioni lo permetteranno – la situazione.

Questo ragionamento vale solo in questa determinata situazione perché, all’opposto, i suoi diretti avversari non hanno alternativa rispetto a una gara d’attacco. Di Rossi abbiamo già detto e, sostanzialmente, il discorso vale anche per Lorenzo, già capace in altre occasioni di partire in testa e fare una corsa in solitaria. In quel caso Lorenzo, se gli riesce a salire sul gradino più alto del podio proprio nella tana del lupo, deve sperare di trovarsi accanto Marquez e non Rossi cui, così, rimarrebbero solo 3 miseri punti di vantaggio.

E gli outsider? Qui Pedrosa ha già vinto e su questo tipo di tracciato e in condizioni di asciutto – se ritrova l’orgoglio e la fortuna altalenanti – potrebbe scombussolare il gioco. Idem per i ducatisti, con Iannone, Dovizioso, Petrucci – forti dei test fatti a fine agosto – decisi al colpaccio.

In sintesi, prima di Misano i tre moschettieri Rossi, Lorenzo, Marquez, fanno ancora la voce grossa, lanciando segnali “intimidatori”, l’un contro l’altro armati. Dopo Misano non sarà più così, per nessuno dei tre.

Se Rossi vince involandosi in classifica, per gli altri due le speranze si riducono al lumicino. Ma se Rossi si fa riprendere (da Lorenzo) è lui che perde baldanza e (molte) speranze. Un fatto è certo: Rossi ha dimostrato quest’anno grande costanza nei risultati e si sa che difficilmente al 9 volte campione del Mondo sfuggono gli appuntamenti decisivi. Il titolo numero 10 è lì a portata di mano. Non serve il miracolo ma il Rossi dei giorni migliori. A Lorenzo e a Marquez piacendo.

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