SBK Jerez 2015: Kawasaki e Johnny Rea, elogio a potenza e talento
Per Johnny Rea sembrava una passeggiata, dal momento che gli sarebbe bastato un decimo posto in Gara1, per laurearsi campione del mondo, ma le cose non sono andate proprio come l'irlandese immaginava.
Ci si attendeva la Aprilia, come rivale della Kawasaki, con la casa veneta autrice di un ottimo inizio di stagione, ma la moto di Noale si è parzialmente spenta dopo poche gare. Ci si è allora “inventati” che potesse essere Ducati, l’avversaria della verdona.
Chaz Davies e Davide Giuliano vanno sempre a cannone (l’italiano a volte un po’ troppo) ed il gallese è al momento meritatamente secondo in campionato, ma la ZX-10R è un gradino sopra la 1199 Panigale e forse due rispetto a tutte le altre. Questo, sommato Anche per questo il mondiale in realtà non è mai stato in discussione.
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Questo, sommato al talento di Johnny Rea, ha fatto sì che il pilota irlandese salutasse da subito la compagnia con una prima metà di stagione da record, forte di otto vittorie e due secondi posti nelle prime dieci manche.
Il ciclone numero 65 si è abbattuto anche sul compagno di squadra Tom Sykes, vice-campione del mondo 2014, grazie alla capacità di sfruttare al meglio una moto che, nonostante il cambio di regolamenti, con l’Aprilia un po’ in calo e la Ducati cresciuta ma non abbastanza, è divenuta l’unica da battere.
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Il primo round di Jerez (questi gli orari tv) è stata l’ennesima dimostrazione di questo, con un Rea in difficoltà ad ingresso di curva che, con la sua bravura, è riuscito ogni volta a sfruttare la ciclistica ed il motore della cilindri in linea di Akashi per sverniciare letteralmente Leon Haslam e la sua RSV4, che di certo non è la moto più ferma del lotto.
In gara 1 le due Kawasaki sono risultate le più veloci sul breve rettilineo del tracciato iberico, oltre che le uniche due moto capaci di girare in 1’41,1, contro l’1’41,8 di Pirro, Haslam e Vd Mark e l’1’41,9 di Davies, con tutti gli altri sopra l’1’42.
Il mondiale SBK 2015 va quindi in archivio, anche se mancano ancora cinque manche alla fine del campionato e lo spettacolo, come sempre non mancherà già da Gara2, dove Rea, liberatosi dalla pressione, vorrà legittimare da subito il titolo, ma il re e la regina sono già stati eletti.