Kawasaki Ninja H2R, un anno dopo: Il punto sulla manutenzione

Kawasaki H2R, un anno dopo il lancio. Qual'è il mercato di maggior successo per la supercharged della casa di Akashi e qual'è il reale intervallo di manutenzione? Scopriamolo insieme.

Di Gianluca Salina
Pubblicato il 5 nov 2015
Kawasaki Ninja H2R, un anno dopo: Il punto sulla manutenzione

E’ passato poco più di un anno da quando, ad Intermot, Kawasaki ha presentato la nuova Ninja H2R, la prima moto sovralimentata dell’era moderna, con la casa di Akashi che sembra più intenzionata che mai a seguire questa strada.

Sono infatti emerse, in questi ultimi mesi, numerose indiscrezioni che riguardano altri modelli della azienda famosa per le sue “verdone”, anch’esse dotate di compressore centrifugo, come ad esempio la R2, prefigurazione di una media sportiva a 4 cilindri e la S2, ipotetica tourer bicilindrica.

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Questa sorta di primo compleanno virtuale appena festeggiato dal missile di Kawasaki, che per il 2016 ha in serbo nuove colorazioni ed un diverso mapping della centralina, è anche l’occasione per fare luce su una questione che ha sollevato curiosità in Rete, generata dalla disinformazione di alcuni utenti e diffusasi poi sul Web.

Questo riguarda la manutenzione da effettuarsi sulla H2R, che non è genericamente ogni 15 ore come spesso si sente vociferare, ma, facendo riferimento ai documenti ufficiali di Kawasaki, disponibili sul sito della casa giapponese, questo intervallo di tempo riguarda solo il funzionamento a regimi del motore superiori ad 8000 giri:

“Oltre alla regolare manutenzione periodica, si rendono necessarie ispezioni tecniche del veicolo ogni 15 ore di operatività del motore sopra gli 8.000 giri/min (rpm). Tali intervalli supplementari di manutenzione vengono monitorati dalla centralina del motociclo, che ne avvisa il proprietario mediante appositi messaggi sul display del quadro strumenti multifunzione (per maggiori informazioni, consultare il Manuale di Uso e Manutenzione).”

Chiarito questo atavico dubbio, se siete tra i fortunati che possono permettersi questa moto, che in Europa ha il suo maggior mercato nel Regno Unito, adesso avrete un motivo in più per staccare l’assegno da cinquantamila € che serve per portarsela a casa.

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