MotoGP, Tardozzi: "Ducati subito ok con le spec 2016"

Il Team Manager del Ducati Team soddisfatto dell'esito dei primi test con gomme Michelin ed elettronica Magneti Marelli 2016

Di Adriano Bestetti
Pubblicato il 3 dic 2015
MotoGP, Tardozzi:

Archiviato il 2015, il team managar del Ducati Team Davide Tardozzi ha fatto il punto della situazione sull’attuale ‘stato di salute’ del costruttore bolognese in MotoGP e sulle motivazioni che hanno portato alla decisione di schierare quattro squadre nella Premier Class del prossimo anno.

Oltre al team ufficiale, in pista con Andrea Dovizioso e Andrea Iannone (e con il ‘test-rider di lusso‘ Casey Stoner dietro le quinte), sulla griglia 2016 vedremo anche le Desmosedici del Team Pramac, con Danilo Petrucci e il neo-acquisto Scott Redding, quelle del team Aspar, con Eugene Laverty e Yonny Hernandez, e quelle del team Avintia, con Hector Barberà e Loris Baz.

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Il 2016 sarà probabilmente un anno di cambiamenti per quanto riguarda i rapporti di forze in MotoGP, con le incognite delle nuove gomme Michelin e della nuova elettronica condivisa che promettono di ‘livellare‘ il divario tra le moto di Borgo Panigale e i migliori prototipi giapponesi. Per prepararsi al meglio alle novità, i quattro team hanno girato in un test privato a Jerez per raccogliere quanti più dati possibile con le specifiche 2016. Tardozzi in particolare ha ricevuto il feddback da ciascuno dei ‘suoi‘ otto piloti.

In alcune dichiarazioni raccolte da Crash.net, Tardozzi ha confermato un inizio quanto meno incoraggiante per le moto italiane con le nuove specifiche, anche con quel nuovo pacchetto elettronico Magneti Marelli che sembra aver qualche grattacapo fin qui alle Honda ufficiali:

“Sembra che la nostra Ducati funzioni molto bene. I nostri team satellite hanno fatto un buon lavoro, sembra che andiamo già abbastanza bene con il nuovo software. Dobbiamo ancora migliorare, passo dopo passo, e miglioreremo nei prossimi test invernali. Siamo davvero molto felice di questo. Tutti i reports dei team satellite sono stati incredibili e noi ne siamo davvero contenti perché sembra che aiutiamo tutti nel modo giusto.”

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Scott Redding ed Eugene Laverty, in particolare, avrebbero parlato alla stampa britannica del loro piacere nell’avere al proprio box l’Ing. Gigi Dall’Igna, guru tecnico del Reparto Corse Ducati, che si sarebbe mostrato molto interessato al loro feedback. Entrambi avrebbero sottolineato in questo senso la sensibile differenza con Honda, che fornirebbe un supporto poco efficace ai suoi piloti non-factory. Tardozzi si è così espresso a proposito:

“Lavoriamo con diversi piloti. Noi non lavoriamo con solo i nostri piloti factory. Quando miglioriamo il software, lo facciamo per tutti. Se qualcun altro al di fuori della squadra ufficiale può darci un qualche input tecnico, è il benvenuto, completamente.”

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Per tutto il 2015, Ducati avrebbe lavorato in stretto contatto con il team Avintia sullo sviluppo dell’elettronica ‘Openper acquisire la migliore comprensione possibile del pacchetto Magneti Marelli, in preparazione allo switch verso l’elettronica 2016. E da quanto è trapelato dopo i test di Valencia e Jerez, la casa italiana sembrerebbe aver guadagnato terreno sui suoi rivali. Tardozzi comunque si mantiene, a buona ragione, piuttosto cauto:

“Credo che nelle prossime giornate di test Yamaha e Honda arriveranno allo stesso livello [di comprensione dell’elettronica]. Yamaha e Honda hanno piloti davvero fantastici, quindi non credo che avremo un vantaggio particolare. Penso che sarà più facile per noi colmare il divario di questo software da quello factory. Noi continuiamo a pensare che con il software factory le moto sarebbero un po’ meglio, ma crediamo anche che in un paio di uscite potremo alzare ulteriormente questo livello.”

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Tardozzi ha inoltre speso qualche speciale parola di elogio per il 22enne Scott Redding, autore di buone uscite fino ad ora con la Ducati del team Pramac dopo un anno da dimenticare in sella alla RC213V del team Marc VDS Racing:

“Siamo particolarmente soddisfatti di Scott perché sembra aver trovato una buona moto, una bella famiglia, e un buon feeling. Ha trovato ciò che merita – e ciò di cui ha bisogno – per tornare ad esibirsi al suo livello. Sarà dura per il prossimo anno, perché noi non ci aspettiamo moltissimo da lui ma ci aspettiamo che migliori di molto rispetto a quello che ha fatto nel 2015. Il suo livello, il suo talento, sono meglio di quanto visto l’anno scorso.”

“Ogni pilota che si trova su una Ducati è un nostro pilota, e Scott ha un contratto direttamente con la Ducati. Gigi fa molta attenzione alle sue parole. E’ il nostro modo di lavorare, in Ducati abbiamo questo tipo di atteggiamento, e tutti i piloti ritengono che questo sia un plus”.

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