MotoGP, si riparte “ex novo” dal 2016 o si torna al … 2015? Le anime in pena prigioniere di una nostalgia …

Anno nuovo Motomondiale nuovo. E' iniziato il conto alla rovescia per il mondiale MotoGP 2016 e ...

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 4 gen 2016
MotoGP, si riparte “ex novo” dal 2016 o si torna al … 2015? Le anime in pena prigioniere di una nostalgia …

Per il calendario siamo nel 2016 ma per non pochi appassionati e non pochi media di motociclismo siamo rimasti ancorati alla stagione MotoGP 2015, di fatto inchiodati nelle note velenosissime polemiche fra Valentino Rossi e gli spagnoli Lorenzo e Marquez.

Il primo Gran Premio 2016 si disputerà il 20 marzo in Qatar ma appare ancor più distante perché tanti supporters – soprattutto fan del pesarese 9 volte campione del Mondo – non sono tanto interessati al campionato in arrivo quanto desiderosi di non chiudere il tribolato (ma anche esaltante) 2015 come fossero anime in pena prigioniere di una nostalgia. Non si pensa al 2016 come ad una sfida “ex novo” ma come al proseguimento di una partita vecchia, quella del 2015, mai chiusa.

[img src=”https://media.motoblog.it/e/e94/rossi-lorenzo-motogp-2015-08.jpg” alt=”Sfida Lorenzo Rossi MotoGP 2015″ align=”left” size=”large” id=”742227″]

La pausa invernale non pare, almeno fin qui, aver portato quel necessario “buon senso” che era venuto meno fra i principali protagonisti (e dintorni) dopo il fattaccio di Sepang 2015 fra Rossi e Marquez, con l’intromissione (sbagliata nei modi e nei tempi) di Lorenzo. I tre “big” della MotoGp, soprattutto i due galletti della Yamaha Rossi e Lorenzo, hanno continuato a beccarsi guardando – appunto – al 2015 non come a una “nuova” stagione agonistica ma come alla proiezione di quella precedente, intrisa di code velenose e di annunciate resa dei conti frutto di quelle mai sopite diatribe.

Sia la Dorna-Fim che la stessa Yamaha non hanno contribuito – con le buone o con le cattive – a calmare i bollenti spiriti dei contendenti, limitandosi a registrare il tempo che passa inteso come panacea di tutti i mali. In questi casi – come si sa – il tempo non fa che acuire i vecchi contrasti consentendo il proliferare di chi sguazza nelle polemiche e di chi altro non fa che gettare altra benzina sul fuoco.

[img src=”https://media.motoblog.it/7/741/rossi-lorenzo-motogp-2015-09.jpg” alt=”Sfida Lorenzo Rossi MotoGP 2015″ align=”left” size=”large” id=”742228″]

Le dichiarazioni di fine anno di Lorenzo, Rossi, Marquez sono state ovvie: il maiorchino si gonfia il petto provocando il compagno di squadra e dicendosi certo di centrare il bis iridato nel 2016; il pesarese rilancia infischiandosi degli anni che passano e mettendo ancora nel mirino – legittimamente – il titolo iridato numero dieci; lo spagnolo della Honda tenta di recuperare l’anno “no” e uscire dalla tenaglia delle polemiche con Valentino, pronto a far tesoro delle vicende della passata stagione e tornare ad inanellare vittorie su vittorie e titoli su titoli. Tutti e tre si portano dentro il rospo nel gozzo per nulla decisi ad applicarsi nella non facile arte dell’autocritica.

Rossi, Marquez, Lorenzo non hanno dato quel segnale di distensione che poteva dimostrare di avere capito la lezione: si sono invece dilungati nel coltivare – pur se con toni diversi – il nodo del rancore che mai ha prodotto e produrrà qualcosa di buono. La ragione non sta mai tutta da una parte, idem per il torto.

Più volte abbiamo criticato sia Marquez sia Lorenzo per i loro (diversi) comportamenti in pista e fuori nelle fasi finali del campionato 2015. Ma la maggiore responsabilità del permanere di questo stato di “disfida” sul piano inclinato al limite della rissa è a carico di Rossi il quale non ha accettato e non accetta né il responso delle autorità sportive (pur non prive di limiti) né il responso della pista, non riconoscendo così il titolo conquistato da Lorenzo e delegittimando il campionato tutto, quindi anche se stesso.

[img src=”https://media.motoblog.it/9/95b/rossi-lorenzo-motogp-2015-01.jpg” alt=”MotoGP rider Valentino Rossi of Italy (R) speaks as Jorge Lorenzo of Spain (L) looks on during the pre-event press conference of the MotoGP Japanese Grand Prix in Motegi, Tochigi prefecture on October 8, 2015. AFP PHOTO / KAZUHIRO NOGI (Photo credit should read KAZUHIRO NOGI/AFP/Getty Images)” align=”left” size=”large” id=”742220″]

Le corse sono belle anche perché il vincitore dell’ultima gara riparte “alla pari” – senza particolari vantaggi – in quella successiva e il campione del mondo in carica rimette subito in gioco la propria corona la stagione successiva, primus inter pares, campione pro tempore. Il campione del mondo MotoGP 2015 è Jorge Lorenzo. Punto. Nessuno può non riconoscere e considerare illegittimo tale titolo.

I giochi si riaprono e alla fine della stagione la nuova classifica determinerà il campione del mondo 2016. Non ci sono titoli iridati legittimati o meno a seconda del proprio livello di aspettative o di tornaconto. Dal 1949 l’albo d’Oro è scritto e quello conta e fa la storia. Altrimenti i “se” e i “ma” stravolgerebbero tutto.

[img src=”https://media.motoblog.it/b/bc9/rossi-lorenzo-motogp-2015-10.jpg” alt=”Sfida Lorenzo Rossi MotoGP 2015″ align=”left” size=”large” id=”742229″]

Alcuni esempi? Dopo il 1957 molti delegittimarono i titoli dei piloti della MV Agusta perché Guzzi e Gilera avevano dato forfait! Ci fu chi delegittimò i titoli di Mike Hailwood perché Surtees e Hocking abbandonarono anzi tempo il motociclismo! Quanti furono (e sono!) i detrattori di Giacomo Agostini “accusato” di aver conquistato tanti titoli grazie alla mancanza di avversari o di avversari privi di moto competitive?

Ogni posizione è legittima ma la storia, anche quella del motociclismo, non si fa con i “se” e i “ma”. La MotoGP 2016 è attesa per i suoi tanti motivi di interesse tecnico-agonistico. Serve la vera (corretta) battaglia in pista. Basta con le vecchie polemiche, oramai un inutile, obsoleto e incomprensibile fardello.

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