La Moto2 del futuro per Vito Ippolito, presidente FIM: anche ibrida o elettrica

Se da un lato c’è una MotoGP che, da tempo in cerca di rilancio, sembra avere imboccato, se non la strada giusta, un percorso se non altro meno sbagliato rispetto al passato, grazie a scelte come il ritorno ad una classe unica, per i mezzi in gara (quest’anno non esisterà più la distinzione tra Factory ed Open), dall’altro permane la sofferenza della serie cadetta, la Moto2.

Quella che dovrebbe essere la categoria propedeutica per antonomasia alla top-class, si sta vedendo sempre più spesso scavalcata dalla Moto3, dove la concorrenza è tout-court, spaziando dal telaio al motore ed interessando costruttori diversi, con piloti che arrivano da quella serie e compiono il salto diretto in premier class senza passare per la categoria intermedia.

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Data per scontata l’impossibilità di un ritorno ai motori a due tempi, un’idea potenzialmente interessante è quella espressa qualche giorno fa da Vito Ippolito, presidente della Federazione Motociclistica Internazionale che, per vivacizzare la serie, propone una decisa svolta sul piano tecnico.

Secondo il numero uno della FIM, anche la Moto2 dovrebbe diventare una classe di prototipi puri, come la GP e la Moto3, aperta sia ai costruttori che volessero realizzare internamente l’intero mezzo, che alle scuderie private/telaisti.

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Dal momento che il tutto dovrebbe essere nello scontato ordine di idee del contenimento dei costi, Ippolito ipotizza un downsize in termini di cilindrata, che verrebbe ad essere di 500cc (a 4 tempi), ripristinando il rapporto, rispettivamente, di 1:2 e di 2:1 nei confronti di MotoGP e Moto3 per quanto riguarda la cubatura, che era proprio dell’era dei due tempi con 500, 250 e 125.

C’è dell’altro però, in quanto il presidente della FIM si spinge ancora oltre, dichiarando che, nonostante al momento non sia pervenuta alcuna proposta, la Federazione è aperta ad ogni tipo di proposta, compresa quella che riguarda l’impiego di moto ibride o addirittura elettriche.

Certamente simili modifiche non potranno essere attuata già a partire dalla prossima stagione e, probabilmente, nemmeno nella prossima, ma sarà probabilmente oggetto di discussione nell’ambito delle riunioni della GP Commission che avranno luogo tra l’effettuazione dei primi test di Sepang (fine Gennaio-inizio Febbraio) e lo start del Motomondiale ad Aprile.

Queste le parole di Vito Ippolito:

“Occorre ritornare sui ragionamenti fatti al momento della nascita della Moto2, una categoria oggi in crisi, ma nata a sua volta dalla crisi per assenza di case nella 250 a due tempi. All’epoca, la soluzione trovata è stata quella di creare una classe di moto che fossero prototipi sul piano ciclistico e telaistico, ma con un motore di serie, il CBR Honda. E’ stata una scelta obbligata, anche perché, a quel tempo, c’era Flammini a capo della Superbike e non si poteva creare un clone della  Superstock. Sono rimasto deluso dal comportamento delle Case. Mi aspettavo che quelle presenti in Moto3, Honda, KTM, Mahindra, mostrassero la volontà, prima o poi, di approdare ad una nuova Moto2 che potrebbe essere una bicilindrica 500cc. Non costerebbe infatti molto, avendo già sviluppato la parte termica, aggiungere un cilindro e raddoppiare così la cuatura. Purtroppo non abbiamo avuto feedback o richieste al riguardo. La FIM è in ogni caso aperta ad ogni tipo di soluzioni e guarda anche al futuro, considerando, perché no, anche moto ibride o totalmente elettriche”.

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