Moto2 “bluff”, anche la FIM scopre … l’acqua calda. Finalmente una 500 bicilindrica fra Moto3 e MotoGP?
Vito Ippolito vorrebbe una 500 4T per la categoria Moto2. Alla buon ora...
Meglio tardi che mai. Ci sono voluti sei stagioni di gare alla FIM per capire che la Moto2 è stata un vero e proprio flop del motomondiale targato Dorna, il promoter convinto che le corse siano solo uno show su due ruote e un motore con un pilota – anche uno solo – in veste di star. La Moto2 è stato (ed è) un “monomarca” Honda imposto da Dorna (per volere della Casa dell’Ala Dorata) come grande trovata quale categoria dai bassi costi, “paradiso” per telaisti di ogni continente, fucina di nuovi campioni da passare in MotoGP.
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Come si sa, i bassi costi sono ben presto lievitati in modo quasi algebrici, i telaisti si sono sciolti come neve al sole, la fucina dei nuovi campioni riguarda sempre più la Moto3 con il salto (troppo lungo) nella premier class. C’era e c’è un “buco” fra la categoria d’ingresso nel motomondiale, la Moto3 prototipi Grand Prix monocilindrica 4 tempi 250 cc. e la MotoGP prototipi Grand Prix quattro cilindri 4 tempi 1000 cc. Quindi una categoria intermedia – con moto prototipi – era ed è indispensabile.
Il presidente della FIM Vito Ippolito, svegliandosi dal lungo letargo, scopre … l’acqua calda vagheggiando una inedita classe 500 4 tempi bicilindrica, di fatto (semplificando) il raddoppio della attuale Moto3. Quante volte qui su Motoblog, negli ultimi 6 anni, abbiamo proposto questa soluzione? Quante volte abbiamo scritto del bluff Moto2 di fronte ai media (tv, giornali, siti blog) inneggianti alla Moto2 tanto valida e così ricca di battaglie in pista?
Il motomondiale è sport-spettacolo, un mix dove il pilota è il centro del tutto ma dove resta fondamentale la Marca, la tecnologia del mezzo e quindi dove la lotta in pista è fra campioni ma anche fra diverse moto di divere Case con tecnologia differenziata. Non è vero che la cubatura 125, 250, 500 apparteneva all’era dei motori a due tempi. Cioè non è vero in toto perché dal 1949 il motomondiale era basato sul frazionamento delle cilindrate imperniate sulla 125, 250, 500 – motori a 4 tempi – dove molte Case correvano con la ottavo di litro monocilindrica, la quarto di litro bicilindrica, la mezzo litro quattro cilindri con altre cilindrate es. 350 ma poi anche le mini 50 o 80 a seconda dell’aria che tirava nel mercato.
Adesso la FIM deve convincere la Dorna (o viceversa?): ci vuole coraggio e non divagare con nuovi palliativi (leggi motori ibridi, elettrici ecc.), lanciando la nuova 500 bicilindrica 4 tempi sin dal 2017. Le Case verranno, non solo quelle già impegnate in MotoGP (Yamaha, Honda, Suzuki, Ducati, Aprilia) ma anche quelle già nel mondiale Moto3 (Honda, Ktm, Mahindra, Peugeot) e altre sempre più competitive già presenti nel CIV tricolore quali Oral-Kymco, Tm, Rmu ecc.
Il motomondiale non può più reggere con una categoria “star” e le altre “cenerentola” buone solo come … riempitivo. E’ l’ora di passare ai fatti. Noi torneremo presto sull’argomento, anche con riflessioni di carattere “tecnico” aperte al confronto con tutti.