MotoGP, Franco Antoniazzi: “Ci saranno sorprese. Le chances di Ducati e Aprilia. Rossi? Un patrimonio!”

Intervista all'Ing. Franco Antoniazzi sulla MotoGP 2016, Ducati, Aprilia e... Valentino Rossi!

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 25 gen 2016
MotoGP, Franco Antoniazzi: “Ci saranno sorprese. Le chances di Ducati e Aprilia. Rossi? Un patrimonio!”

Fra sette giorni, con l’avvio dei test a Sepang, la MotoGP avvia la stagione 2016 ricca di aspettative anche per il cambio dei regolamenti tecnici che pongono nuovi interrogativi sul livello di competitività di moto e piloti. Le novità non sono di poco conto, riguardando soprattutto l’elettronica (centralina unica e software unificato) e le nuove gomme Michelin da 17 pollici al posto delle precedenti Bridgestone da 16,5″.

Sono soprattutto questi due nuovi elementi che, ponendo problemi inediti ai Team e ai piloti, potranno – specie all’inizio – se non scombussolare le carte, quanto meno produrre variazioni nella scala dei valori in campo. Chi ci guadagna e chi ci perde? La risposta, non facile, può venire analizzando il peso delle due novità, quanto queste – centralina e gomme – incidono realmente sulla competitività del mezzo e del pilota. Diversamente da quanto si possa pensare, centralina (elettronica) e gomme costituiscono – in negativo – un unico problema o all’opposto – in positivo – una unica opportunità per fare la differenza.

“Quest’anno, specie all’inizio – dice l’Ing. Franco Antoniazzi, da decenni nel Motorsport internazionale, cofondatore e CEO della factory modenese ORAL ENGINEERING (espressione dell’eccellenza del Made in Italy per la ricerca, progettazione e realizzazione di motori da corsa, in partnership con Case e Team dei mondiali moto e F1 auto, nonché di propulsori e componenti nel settore della difesa e dell’aeronautica) – con queste novità su centralina e gomme, Team e piloti faticheranno di più nella messa a punto ottimale della moto, dovendo cercare un diverso equilibrio, in particolare rispetto ai classici problemi della frenata, della percorrenza in curva, della accelerazione.”

[img src=”https://media.motoblog.it/1/1e2/valentino-rossi-yamaha-m1-2016-21.jpg” alt=”valentino-rossi-yamaha-m1-2016-21.jpg” align=”left” size=”large” id=”756021″]

Nei primi test di fine 2015 i piloti all’esordio con le nuove Michelin hanno lamentato grosse difficoltà all’anteriore…

“Non bisogna dimenticare che le Bridgestone del 2015 sono sicuramente delle ottime gomme, sintesi di anni di sviluppo in regime di mono fornitura. Michelin ufficialmente è rimasta volutamente fuori dalle competizioni per alcuni anni, ma non credo abbia smesso di sperimentare coperture Moto GP sul suo circuito di prova di Ladoux, presso Clermont Ferrand. Qualche anno fa, quando sviluppavamo un prototipo di Moto GP per un importante costruttore, abbiamo lavorato con Nicolas Goubert ed il suo Racing Group e ricordo bene la loro bravura. Prima dell’avvento della mono gomma Bridgestone, e quindi in regime di concorrenza con Dunlop e Bridgestone, Michelin si era strutturata per fornire nuove mescole addirittura nei week end di gara. E’ comunque evidente che negli ultimi test di Valencia la Michelin abbia trovato alcune difficoltà, specialmente sulla gomma anteriore. Parlando con alcuni tecnici presenti ai test, pare che i problemi principali all’anteriore si siano palesati in ingresso e nella prima parte di percorrenza della curva, con la moto già inclinata oltre 40 gradi. In queste condizioni, con le Bridgestone, i piloti si erano abituati a curvare con i freni anteriori parzialmente tirati in modo da caricare l’anteriore per mantenere la moto “alla corda”. Questa manovra è possibile solamente se la gomma anteriore ha una aderenza elevata ed uno scivolamento controllabile. Pare che questo stile di guida al momento non sia possibile con le Michelin ed i piloti siano costretti a curvare rilasciando i freni in quanto la gomma perde aderenza senza molto preavviso. E’ sicuramente un problema che i tecnici riusciranno a risolvere, ma questo richiederà un grosso impegno sia dal punto di vista della costruzione della carcassa che delle mescole. A parità di rotolamento, passare dai 16,5 pollici delle Bridgestone ai 17 pollici Michelin significa avere gomme con spalle più basse e smorzamento ridotto. Le Bridgestone andavano abbastanza velocemente in temperatura mentre oggi, con i 17 pollici, serve più tempo per raggiungere quelle temperature che garantiscono un buon grip, da permettere al pilota di dare subito il massimo. Pare invece che la gomma posteriore Michelin abbia già una aderenza simile alle Bridgestone e buona trazione.

[img src=”https://media.motoblog.it/d/d4b/yamaha-m1-2016-presentazione.jpg” alt=”yamaha-m1-2016-presentazione.jpg” align=”left” size=”large” id=”755986″]

Perché la nuova centralina unica incide tanto sulla stabilità della moto ed anche sulle gomme?
“Innanzitutto è evidente che una centralina unica con un software unificato e meno evoluto, “livella” – almeno sul piano teorico – i valori in campo. La nuova centralina consente meno regolazioni: va ripristinata l’ottimizzazione della mappa motore, del freno motore, dell’anti jumping e del traction control, così come una nuova messa a punto della ciclistica privilegiando l’aspetto meccanico, con maggiori interventi sulle sospensioni. In altre parole la difficoltà di messa a punto della nuova centralina si riverserà in parte anche sulla ciclistica e sulle gomme, con nuovi problemi. Comunque l’impegno di Michelin, dei tecnici e dei piloti, sarà quello di cercare un buon bilanciamento tra la gomma anteriore e la posteriore; ma se sul posteriore si ha l’ausilio dell’elettronica, sull’anteriore non si può godere di questi supporti, di qui le maggiori difficoltà e l’esigenza di quel bilanciamento menzionato precedentemente”.

[img src=”https://media.motoblog.it/e/ec2/andrea-dovizioso-ducati-motogp-2015-29.jpg” alt=”Ducati’s Italian rider Andrea Dovizioso powers his bike during the first practice session of the MotoGP Malaysian Grand Prix at the Sepang International Circuit on October 23, 2015. AFP PHOTO / MOHD RASFAN (Photo credit should read MOHD RASFAN/AFP/Getty Images)” align=”left” size=”large” id=”753195″]

C’è chi dice che queste novità favoriranno Ducati…
“La Casa di Borgo Panigale ha sempre lavorato con Marelli conoscendo bene questa centralina, oggi utilizzata anche dalla concorrenza. Ciò comporta, evidentemente, quanto meno all’inizio, un vantaggio. Ma le migliori carte della Ducati sono anche altre: un motore di elevata potenza e oggi ben gestibile a tutti i regimi; un Team affiatato e unito attorno al suo direttore tecnico cui va anche il merito di aver indirizzato nel 2015 i regolamenti … pro Ducati; piloti di qualità, capaci di interpretare bene la nuova realtà tecnica, e con il nuovo apporto di Stoner, che potrebbe costituire un forte stimolo per tutta la squadra, il valore aggiunto per lo sviluppo, e non solo. Un altro aspetto da non sottovalutare è il pacchetto aerodinamico che Ducati ha sviluppato in questi anni. Le appendici alari comparse nel 2015 sono il frutto di studi che vanno oltre la semplice penetrazione aerodinamica (Cx) ma coinvolgono anche i carichi verticali. In questo contesto, a mio parere, Ducati costituirà la sorpresa positiva del Campionato. Anche Yamaha si trova in una buona situazione utilizzando da tempo centraline e software sviluppati con Marelli. Più complicata la situazione di Honda: i problemi di ciclistica della scorsa stagione uniti all’utilizzo di una centralina sconosciuta potrebbero richiedere un tempo di messa a punto più lungo, con Marquez che dovrà “metterci del suo. Forse l’idea di privarsi di un pilota come Stoner andava valutata meglio!”.

[img src=”https://media.motoblog.it/f/f4c/aprilia-motogp-valncia-2015-3.jpg” alt=”aprilia-motogp-valncia-2015-3.jpg” align=”left” size=”large” id=”743209″]

E Aprilia?
“La Casa di Noale ha deciso di puntare tutto sulla MotoGP con un motore nuovo, una moto nuova, ma anche Aprilia dovrà fare i conti con una centralina che non conosce altrettanto bene come Ducati. Romano Albesiano dispone però di ottimi tecnici elettronici, di un gruppo di motoristi molto bravi capeggiati da Mario Manganelli e di un Team esperto come quello di Fausto Gresini. Speriamo che trovino velocemente la strada per battersi nelle primissime file.”

[img src=”https://media.motoblog.it/c/cf5/motogp-2015-suzuki-vinales-18.jpg” alt=”MISANO ADRIATICO, ITALY – SEPTEMBER 11: Maverick Vinales of Spain and Team Suzuki MotoGP heads down a straight during the MotoGP of San Marino – Free Practice at Misano World Circuit on September 11, 2015 in Misano Adriatico, Italy. (Photo by Mirco Lazzari gp/Getty Images)” align=”left” size=”large” id=”754256″]

E Suzuki?
“La moto ha dimostrato nel 2015 un buon potenziale pur non avendo ancora un propulsore pari alla concorrenza, ma sta progredendo bene, e, cosa non secondaria, dispone di un ottimo pilota, quel Maveric Vinales indubbiamente driver di alto profilo.”

C’è qualche altro componente tecnico che incide e può fare la differenza?
“Sì, ad esempio il cambio seamless, che oltre ai vantaggi nella riduzione dei tempi di cambiata, dà maggior stabilità in frenata permettendo una migliore gestione delle gomme. Questo cambio non è più una rarità ma non funziona in modo ottimale su tutte le moto”.

La nuova elettronica e le nuove gomme quali piloti favoriscono e quali penalizzano?
“Credo che i migliori piloti del 2015 dimostreranno di essere i migliori anche nel 2016 in queste nuove condizioni tecniche, pur se le differenze tra le moto migliori e le altre dovrebbero ridursi. Emergeranno i piloti con maggior esperienza, quelli cioè in grado di interpretare prima e meglio di altri i dati positivi e quelli negativi delle nuove gomme”.

[img src=”https://media.motoblog.it/4/4d6/maverick-vinales.jpg” alt=”maverick-vinales.jpg” align=”left” size=”large” id=”752668″]

Michelin avrà un occhio di riguardo per qualche pilota in particolare?
“Sono per primi i piloti che indirizzano lo sviluppo di una gomma racing a questi livelli. Storicamente Michelin, quando era in concorrenza con altri costruttori, portava avanti lo sviluppo delle sue coperture affidandosi a campioni di grande valore, esperienza e sensibilità, quali ad esempio, in passato, Luca Cadalora. Oggi essendo in regime di mono gomma, questa politica dovrà cambiare, ma sicuramente Rossi, Marquez, Lorenzo, Stoner, Iannone, Dovizioso saranno chiamati a dare il loro contributo.”

Come dire che il Cadalora di oggi nella MotoGP 2016 potrebbe essere Valentino Rossi?
“Valentino Rossi per le capacità tecniche, l’esperienza e l’entusiasmo che a 36 anni continua a profondere in questo sport dovrebbe essere nominato “Patrimonio Tecnico Motociclistico dell’Umanità”. Sicuramente sarà per Michelin punto di riferimento”.
Già.

Ultime notizie