MotoGP: problema serio per le Michelin nei Test di Sepang
Primo problema tecnico serio ai pneumatici Michelin nel 2° giorno di Test MotoGP di Sepang. Ritirata in via precauzionale la super-soft Michelin
Nella seconda giornata dei test MotoGP di Sepang (che abbiamo seguito in DIRETTA LIVE) è stata la fortuna, solo la fortuna, a evitare la tragedia dopo il gravissimo incidente sul rettilineo a 290 Km/h di Loris Baz
(QUI foto e video) causato dal ko della gomma posteriore Michelin della Ducati Avintia.
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La grande fiammata sul posteriore e la carambola dell’ignaro e incolpevole pilota francese sul rettilineo di Sepang sono state vissute in diretta con grande spavento, col terrore di dover assistere ad un nuovo incidente dalle conseguenze catastrofiche. Stavolta la Dea bendata ha chiuso un occhio o tutti e due, ma ciò non toglie nulla alla gravità di quanto accaduto e alle sue conseguenze. Non torniamo sul refrain delle corse che erano, sono e saranno sempre rischiose ma mettiamo il dito nella piaga della sicurezza, tanto conclamata quanto disattesa. Perché possono accadere ancora incidenti così inconsueti ma potenzialmente letali per il pilota e per chi è vicino all’accaduto?
[img src=”https://media.motoblog.it/f/fa6/loriz-baz-test-motogp-sepang-2016-07.jpg” alt=”A Michelin mechanic (C) inspects a tyre during the second day of 2016 MotoGP pre-season test at the Sepang International circuit on February 2, 2016. AFP PHOTO / MOHD RASFAN / AFP / MOHD RASFAN (Photo credit should read MOHD RASFAN/AFP/Getty Images)” align=”left” size=”large” id=”758808″]
Qui, come tante altre volte in passato, la causa non è la lotta in pista o l’errore del pilota: trattasi del classico incidente tecnico, stavolta per colpa di una gomma (di altissimo livello tecnologico progettata e costruita per sforzi enormi, grandi potenze e velocità di oltre 350 Km/h), come altre volte per colpa di altre diavolerie tecniche quali ad esempio l’elettronica. La Michelin, dopo che il Team del campione francese ha dimostrato la propria estraneità avendo eseguito perfettamente il gonfiaggio e il montaggio del pneumatico posteriore e quindi con nessuna anomalia, ha ammesso le proprie responsabilità nel senso che ha preso atto che è stato il cedimento della gomma posteriore a provocare il terribile volo ritirando per precauzione tutti i pneumatici dello stesso tipo, cioè quelli dalla mescola più morbida fra quelli portati in Malesia.
[img src=”https://media.motoblog.it/3/366/baz-crash-test-sepang.jpg” alt=”loris baz crash test motogp sepang” align=”left” size=”large” id=”758824″]
Ovvio che non è possibile “a occhio” stabilire le cause del cedimento del pneumatico e bisognerà attendere il responso delle verifiche che saranno effettuate dagli ingegneri Michelin a Clermond Ferrand. Ripetiamo la domanda: perché? Solo casualità? Come noto, la MotoGP 2016 è passata dalle gomme Bridgestone da 16,5 pollici alle Michelin da 17 pollici – con nuove centraline elettroniche uguali per tutti – coperture molto differenti che comportano differenze non di poco conto sulla tenuta delle moto, sulla guida, sulle prestazioni e, perché no, sulla sicurezza. La Michelin è una grande Casa, certamente in grado di affrontare le particolari esigenze della MotoGP.
Non c’è dubbio, però, che il rientro della Marca di Clemond Ferrand con i nuovi pneumatici ha causato più di un interrogativo, con piloti e Team preoccupati nel gestire la nuova realtà. Fin qui i problemi sembravano derivare dal grip della gomma anteriore mentre stavolta l’incidente è stato causato dal ko della posteriore. Escludendo (fino a prova contraria) corpi contundenti esterni o contatti del gommone con elementi della moto la fiammata è la conseguenza dell’esplosione del pneumatico dopo un riscaldamento oltre misura. La sicurezza va quanto meno messa sullo stesso piano delle prestazioni e Michelin non ha certo bisogno di consigli.
Quanto è successo però, oltre al monito, obbliga tutti – a cominciare dalla Michelin stessa – a considerare (o riconsiderare) i tempi e i modi dello sviluppo di componenti fondamentali e delicatissime quali le gomme in una MotoGP. Non c’è forse l’ansia del tempo che stringe per dare ai piloti e ai Team il meglio in fatto di prestazioni e con questa (troppa?) pressione qualche zona d’ombra resta possibile perché non si arriva a coprire tutto e tutti? La riflessione è doverosa, anzi è d’obbligo. Michelin deve potere e sapere rispondere. Errare humanum est. Ma perseverare…