Ducati Hypermotard - prova

Di Redazionali Blogo.it
Pubblicato il 6 mag 2007
Ducati Hypermotard - prova


Dopo avervi detto che è bellissima e che la possono guidare (quasi) tutti, passiamo alle considerazioni, quello che ci ha trasmesso questa Hyper durante il test “sardo”.
Appena seduti ci si sente a proprio agio, tutto è dove ci si aspetta, la sella è molto lunga e comoda, anche se Ruben (Xaus) sostiene che sia meglio quella after-market, sagomata e marchiata Ducati Performance.

L’impostazione è da vera motard, con il grande manubrio che diventa infinito se si aprono entrambi gli “scenografici” e chiaccheratissimi specchietti… diventati il tormentone dei due giorni di test; alcuni trovavano il nuovo concetto molto riuscito, altri dicevano “ingombranti! li terranno tutti chiusi”, comunque sia, è possibile applicare quelli tradizionali al manubrio, anche se ne risentirebbe molto l’accattivante linea del frontale. Conclusione? rimangono da testare bene nel traffico.

In ogni curva stretta la Hyper ti mette in crisi, obbliga a chiedersi sempre “e adesso con quale tecnica l’affronto” con il ginocchio a terra o con la gamba in avanti in puro stile motard?; la mia conclusione è che entrambi gli approci vadano bene, sta solo al pilota scegliere con quale tecnica divertirsi maggiormente.
Realmente non ho mai provato una 1100 così snella (da sottolineare i 17 kg in meno rispetto alla cugina Multistrada), in alcuni momenti mi sembrava di essere seduto sul mio CR da cross, sarà per il serbatoio snello rosso fuoco, o forse perchè quando apri anche lei tende a sollevarsi molto volentieri.

La strumentazione digitale richiama molto quella utilizzata sulla 1098, nessun pulsante per azionare le tante funzioni, bensì da una levetta (su e giù) posizionata sul blocchetto montato a sinistra; il display è compatto, minimalista e chiarissimo da leggere, offre informazioni sui giri motore (con un grafico a barre), velocità (indicazione numerica), orologio, livello batteria, spia riserva, trip fuel, spia pressione olio, intervalli manutenzione, temperatura olio, spia frecce, spia folle (se si trova ;-)) memorizzazione tempi sul giro, una cosa che amio giudizio manca è l’indicatore della marcia inserita.
Dato che la Hyper viene fornita con predisposizione per il DDA (Ducati Data Analyser, accessorio Ducati Performance), la strumentazione funge anche da quadro comandi per l’attivazione del sistema di acquisizione dati.

Due parole sul motore: i 90 cavalli del desmodromico 1100 sono a mio giudizio perfetti, molto equilibrati per questa ciclistica, consentono di raggiungere il limite del mezzo con molta facilità, nel pomeriggio ho toccato i 185 Km/h, mentre i dati parlano di una velocità massima di 220; i più esigenti possono sempre ripiegare sulla “S” kittata con scarico Termignoni (+ 5 cv) e rumorone da urlo.

La forcella Marzocchi con steli da 50mm, è molto bella a vedersi, si comporta e si addice perfettamente alla rigidità della moto (forse un pochino troppo rigida), l’effetto è realmente quello di “controllo stradale assoluto”.
Il cambio a sei rapporti è “duretto”da azionare con una folle difficile da trovare, mentre la frenata è molto possente grazie anche alle pinze Brembo radiali e monoblocco sulla versione S (ogni pinza è ottenuta da una fusione singola).

Il codino dietro alla sella, posizionato sopra ai due grossi scarichi, è una delle soluzioni maggiormente riuscite della Hyper, la struttura del gruppo faro infatti integra Led ad alta intensità (gli stessi vengono utilizzati per luci e stop), offrendo al tempo stesso due solide maniglie per il passeggero… che vi assicuro (ho voluto testarlo) sta comodo come un pashà. Quindi anche le fidanzate sono accontentate…

A breve pubblicherò il video della conferenza stampa (40 minuti di girato) e un bel camera-bike….

Abbigliamento usato per la prova:
Casco Arai
Tuta, stivali e guanti Alpinestars











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