MotoGP Motegi, ancora stoccata vincente di Pedrosa e ancora Lorenzo ragioniere. Rossi senza infamia né lode

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 14 ott 2012
MotoGP Motegi, ancora stoccata vincente di Pedrosa e ancora Lorenzo ragioniere. Rossi senza infamia né lode


Senza peli sulla lingua diciamo che gare così, come quella di oggi a Motegi, se non ci fossero sarebbe lo stesso: nessuno, meno gli spagnoli, le rimpiangerebbe. Davvero peccato, perché il tracciato è per palati fini, capace di esaltare le doti di guida dei piloti e le caratteristiche tecniche delle moto. Ma oggi – anzi da troppo tempo – questa è la MotoGP, questo passa il convento della Dorna di don Carmelo Ezpeleta.

Queste considerazioni non certo ottimistiche non vogliono comunque togliere niente al valore della vittoria di un magnifico Dani Pedrosa e della sua “prepotente” Honda, ancora una volta imprendibili e davanti ai quali ancora una volta Jorge Lorenzo ha dovuto arrendersi, accontentandosi del secondo posto. Lo spagnolo della Honda ha giocato al gatto col topo, Lorenzo ha capito la situazione sfavorevole, vestendo i panni del ragioniere in funzione di una classifica che però vede accorciarsi i distacchi fra i due contendenti.

E al maiorchino è andata anche troppo bene, perché il rientrante Stoner, solo quinto, in condizioni fisiche differenti avrebbe potuto rosicchiare altri punti preziosi. Un rischio, questo, che si riproporrà nelle prossime corse. La Yamaha, almeno su tracciati di questo tipo, oggi non regge il passo delle Honda ufficiali.

Un plauso a Bautista e al Team Gresini, sul terzo gradino del podio, protagonisti di una bella gara e di una lotta dura con il coriaceo Crutchlow, cui va la palma della sfiga, con la sua Yamaha ko all’ultimo giro. Un po’ impastato Dovizioso, anche causa difficoltà di frenata della sua Yamaha, comunque buon quarto davanti a Stoner, poi Bradl, Rossi settimo (+26.072) e Hayden ottavo, non ancora fisicamente ok (+36.724).

Il nove volte campione del Mondo ha fatto la sua gara, diciamo onesta: ha preso all’inizio le misure agli avversari e poi, avuta conferma dell’impossibilità di attaccare, si è limitato a difendersi. Evidentemente con questa Ducati, di più, o molto di più, non si può fare. Un velo pietoso su Spies, all’ennesimo impatto con il muretto della pista, evidentemente nella sua stagione no. Nulla da aggiungere.

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