Marc Marquez: "soddisfatto della giornata, ma con cautela"
"Oggi abbiamo trovato un buon setup di base per la moto, ma dobbiamo esser cauti. Phillip Island è un circuito atipico"
E finalmente venne il sole su Phillip Island, condizione indispensabile per chi – come Honda – aveva necessità di mettere nei giusti binari lo sviluppo nell’adattamento tra elettronica, gomme Michelin e motore. Un secondo giorno di prove più convincente, sopratutto per Marc Marquez che ha mostrato maggior fiducia rispetto a quanto si era potuto vedere nei test dei mesi passati a Valencia e a Sepang.
79 i passaggi totali per il campione del mondo 2013 e 2014, con un secondo riferimento cronometrico – alle spalle di Vinales – quale risultato.
“Oggi siamo stati in grado di girare per tutta la giornata, possiamo trarre delle buone informazioni da questi test, perchè sembra abbiamo trovato un setup di base per la moto che può lavorare bene. E’ vero, questo è un circuito particolare per la sua natura e questo può trarre in inganno: bisogna stare attenti su quello che si prova. Potrebbe confonderci in realzione ad altri circuiti”.
Non è una novità questa: un tracciato come Phillip Island può esser considerato ‘atipico’ in relazione agli altri, a partire dalle curve ad alta velocità e di lunga percorrenza, passando alla considerazione per cui si tratta di un circuito in senso anti-orario e arrivando a considerare le poche ripartenze ‘di trazione’, più congeniali in un circuito come Sepang. Proprio su quel punto nodale va vista la prudenza di Marquez che comunque non contiene una certa dose di ottimismo.
“Sono felice di come sia andata la giornata dopotutto. Vedremo se domani riusciremo a migliorarci ancora di più. Anche perchè penso che dobbiamo ancora progredire tanto con il bilanciamento della moto. Non mi sento ancora pienamente in sintonia”.
Chiaro è che il lavoro di affinamento deve progredire e continuare anche se la situazione australiana risulta migliore rispetto a quanto visto in Malesia. Il lavoro a Tokio sembra aver migliorato la moto dal punto di vista elettronico. Ora la volontà è quella di adattare al meglio le caratteristiche della RC213V all’elettronica ed alle caratteristiche dello pneumatico. Il posteriore Michelin infatti ha dalla sua un grande grip che deve esser sfruttato a dovere, sopratutto per un pilota il cui stile richiedeva un deciso pattinamento sia in staccata che in uscita di curva.
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Giornata più complicata per Daniel Pedrosa, staccato di sette decimi dal proprio compagno di squadra e caduto alla curva 4 che, ironia della sorte, prende il nome dalle casa di tokio.
“Fortunatamente sto bene. Stavo facendo dei buoni tempi e migliorando il mio passo, ma quando ho provato a frenare in maniera più decisa, ho perso l’anteriore. Ho cambiato moto per continuare a provare le gomme, anche se aveva un setup differente.
Ancora non abbiamo un setup di base chiaro, ma stiamo capendo molti aspetti che ci aiuteranno a trovare una buona base per ogni tracciato. Non sono preoccupato per il gap di oggi, anzi, posso considerarlo come un giorno positivo, anche perchè io a Phillip Island ho sempre sofferto un pò”