SBK Phillip Island: aspettando Gara 2 [Foto e Video]
Quante volte ha vinto il mondiale chi ha trionfato nella prima gara del mondiale? Quante manche hanno disputato, le Superbike, a Phillip Island? Scopriamo insieme queste ed altre risposte.
Dopo le emozioni di Gara 1 ed in attesa del secondo round della trasferta a Phillip Island della Superbike (questi gli orari tv), ecco un po’ di numeri e curiosità che riguardano il tracciato australiano, location dove, da otto anni a questa parte, si apre il mondiale delle derivate dalla serie.
Chi vince la prima gara dell’anno diventa campione del mondo? La sfera di cristallo non ce l’ha nessuno ma, finora, in oltre il 50% dei casi (15 volte su 28), è stato così. Negli ultimi sei mondiali, questa circostanza si è verificata tre volte (Checa nel 2011, Biaggi nel 2012 e Rea nel 2015).
Record, per Phillip Island, per quanto riguarda il numero di manche SBK disputate, 50. In attesa che il calendario consenta ad altre piste come Assen (al momento ferma a 48) di pareggiare il conto, il tracciato australiano detiene il primato in solitaria.
Dopo la pista olandese ci sono poi Misano e Donington, ferme a 46. L’impianto inglese è tra quelli che, dopo quello australiano, hanno ospitato per il maggior numero di volte (quattro) la gara inaugurale di una stagione. Sempre a quota quattro ci sono anche Valencia e Losail.
Sono 23 su 49, le vittorie di piloti australiani sulla pista di casa, l’ultima delle quali risale al 2008, ad opera di Troy Bayliss. Un altro storico pilota Ducati, Carlos Checa, è l’ultimo campione del mondo in carica a vincere la gara su questo circuito, nel 2012.
Phillip Island non è mai stata una pista da fughe e grandi distacchi al traguardo. L’ultima volta di un gap tra primo e secondo classificato superiore a cinque secondi è stata nel 2012, quando Checa precedette Biaggi di 5,707”.
Bisogna invece tornare al 2000, per trovare un distacco tra i primi due, superiore ai dieci secondi. In quella occasione, il delta tra Anthony Gobert e Carl Fogarty fu di oltre 29,5 secondi, frutto della indovinata scelta di gomme operata dal pilota australiano in una gara in cui pioggia e sole si alternarono, mandando all’aria scelte e strategie.