Moto3, la corazzata Sky Racing Team VR46 attacca con il tridente Fenati, Migno, Bulega. Sorprese in casa?
Lo squadrone Moto3 Sky Racing Team VR46 punta in alto con il tridente Fenati, Migno, Bulega
Una dopo l’altra si susseguono le presentazioni dei Team del Motomondiale 2016, un mix fra sfilate di moda e talk show televisivi. E’ il motociclismo dell’immagine, bellezza!
Quel motociclismo che sfoggia luminarie e castelli incantati e che anticipa, con il rito dello streaming su sfondi smaccatamente holliwoodiani, le battaglie che a breve si svolgeranno in pista. Tutta fuffa? Dipende.
Non è facile trasformare i piloti in “star”, il rude mondo delle corse in un set dal sorriso e dalle parole costruiti dagli uffici stampa. Una presentazione “azzeccata” è, però, già una prima vittoria e, si sa, chi mena per primo mena due volte.
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Ieri all’Autodromo di Franciacorta (un impianto da lanciare ma senza il blasone di altri nostri circuiti quali Mugello, Monza, Imola, Misano, Vallelunga) Sky ha presentato i palinsesti 2016 di Formula 1 e Motomondiale: “Rossa, Rossi, Rosse”, più che uno slogan che richiama Ferrari, Valentino, Ducati, un grido che evoca la.. Rivoluzione d’Ottobre con… l’Armata rossa, i Rossi intesi come bolscevichi, le rosse bandiere. Come dire: non è difficile stare al gioco delle parole, lanciando non sempre il messaggio voluto. Tant’è, in questo caso lo sforzo è davvero notevole ed è quindi ancomiabile.
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L’occasione è stata propizia per la presentazione del SKY Racing Team VR46, alla sua terza stagione iridata, vera e propria “corazzata” del Mondiale Moto3 con le KTM 250 ufficiali e con un tridente che con Romano Fenati punta al titolo, con Andrea Migno al podio, con Nicolò Bulega, non si sa, perché il team manager Pablo Nieto lo ha definito una… “incognita”, essendo il longilineo cappellone l’ultimo arrivato nella covata di Valentino Rossi, un Rookie.
L’ascolano Fenati, 20 anni, partito alla grande nel suo primo mondiale poi nell’ottovolante degli alti e bassi, gran talento con il tallone d’Achille nel carattere, è al suo quinto mondiale: nel 2015 una vittoria in Francia, due terzi posti in Italia e in Spagna, quarto posto in classifica generale. Migno, 20 anni, improvvisatore in pista capace di ogni prodezza con il gap della… jella, romagnolo di Cattolica Migno, al suo secondo mondiale a tempo pieno (19esimo posto nel 2015). Bulega, 16 anni di San Clemente a due passi dall’Autodromo di Misano, cappellone longilineo dallo sguardo .. assassino, figlio d’arte (il papà Davide ottimo driver della 250 2 tempi GP), debuttante nel mondiale (12° come wild card nell’ultima gara del 2015 a Valencia), nel 2015 primo campione del Mondo Junior Moto3 e unico italiano a fregiarsi del titolo CEV dal 1998 ad oggi.
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Pablo Nieto – il capitano della squadra – deve la sua fama, più che alla sua carriera da (ex) pilota (in 10 anni di carriera una vittoria in 125), al fatto di essere il figlio di una star del firmamento del motociclismo mondiale, quel Angel Nieto 12+1 volte iridato nelle 50 e 125 cc. Il giovane spagnolo ha esperienza di pista e di box e ha dimostrato di possedere ottime qualità nel ruolo di “mister” tant’è che è stato scelto nel 2015 (confermato nel 2016) per guidare un Team al top qual è il Team Sky Racing VR46 da uno che se ne intende, Valentino Rossi.
“Fondamentale è esser stato pilota, prima di diventare team manager”, ha detto Nieto, una opinione, oltre che legittima e rispettabile confermata (spesso) dai fatti anche se la storia dimostra il contrario con i migliori “boss” nelle corse senza la provenienza da driver essendo i due ruoli molto diversi fra loro. Il corridore sa cosa sono le corse ma si porta dietro anche “incrostazioni” personali, non disponendo spesso di quella indispensabile visione “autonoma” di chi è “super partes”.
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Gli obiettivi del Team Sky Racing VR46 sono adeguati alla struttura, quindi nel mirino c’è l’essere protagonisti del mondiale puntando al titolo. “Con Romano puntiamo sempre al podio in ogni gara, finire la stagione nei primi tre, meglio se al primo posto finale”. ha detto a GPone. Giusto. “Romano – aggiunge Pablo – è il pilota più esperto dei nostri tre, quindi punta in alto. Andrea cerca il suo primo podio iridato Nicolò è una incognita, un pilota con grosso potenziale”. Vero. Chi sono i candidati al titolo? Per Pablo: “Il francese Fabio Quartararo, poi Antonelli e Bastianini e Brad Binder con la Ktm del Team interno”.
Ovviamente, nel quintetto ci sta anche Fenati. E Migno e Bulega, neppure candidati fra gli… outsider? Forse Nieto intende non scoprire tutte carte cercando di non mettere eccessiva pressione ai suoi due alfieri, specie all’ultimo arrivato Bulega. Noi, modestamente, senza voler contestare la “graduatoria” del pilota-manager spagnolo pensiamo che il mondiale Moto3 2016, oltre che combattuto dall’inizio alla fine, riserverà (liete e grandi) sorprese. Anche a favore dei “giovani leoni” italiani. Soprattutto degli affamati “lupacchiotti” di Pablo.