La SBK garantirà uguaglianza tecnica: parola di Paolo Ciabatti

Di LeleV_200mph
Pubblicato il 12 mag 2007
La SBK garantirà uguaglianza tecnica: parola di Paolo Ciabatti



Dopo la prima intervista in veste del suo nuovo incarico di Project Leader della SBK per la FG Sport, Paolo Ciabatti rincara la dose in merito alla questione del futuro tecnico delle moto Superbike e quindi indirettamente sul buon futuro stesso della categoria.
L’ex uomo Ducati ha parlato ancora riguardo alla richiesta che dovrà affrontare proprio ad opera della sua ex azienda, che come ormai è noto ha richiesto di di cambiare il regolamento attuale innalzando la cilindrata delle bicilindriche fino a 1200 cc. A riguardo Ciabatti sembra avere già le idee chiare: “Stiamo lavorando per cercare una base di accordo comune. L’idea è di trovare una soluzione che permetta a Case come Ducati e come la stessa KTM, interessata ad entrare in Superbike nei prossimi anni, di prendere parte al campionato con un nuovo modello che però non abbia vantaggi rispetto ai quattro cilindri a livello di potenza e di coppia”.


Foto di Paolo Ciabatti Una questione molto delicata insomma, perchè il rischio di creari malumori tra le Case giapponesi è elevatissimo, specialmente dopo la proposta da parte della MSMA: “Sicuramente, perchè ammetteva i bicilindrici fino a 1200 cc ma obbligava anche ai quattro cilindri l’adozione degli air restrictor. Ed infatti l’abbiamo rifiutata perché non vedevamo la necessità di complicare la preparazione delle moto e perché non era nostro interesse ne quello delle squadre. Del resto Stiamo vivendo un momento positivo, lo spettacolo in pista c’è e le moto offrono le stesse prestazioni. Certo, il rischio di perdere una protagonista come Ducati non lo vogliamo correre, soprattutto perché sappiamo che c’è la disponibilità da parte loro di presentarsi in pista, in futuro, con una moto prodotta in minimo mille esemplari e non poco più di cento come succede ora”.

Tutto questo ha il ben chiaro obiettivo di tornare alle origini per tutte le motorizzazioni, con mezzi stradali preparati per l’utilizzo in pista e non moto da pista “stradalizzate”. Un problema, questo, oggi ben presente nel mondiale Superbike: “Le quattro cilindri sono molto vicine alle versioni standard mentre i bicilindrici sembrano dei prototipi, più costosi e soprattutto lontani dallo spirito della categoria. Questo regolamento è servito fino ad oggi per garantire la stessa competitività ma ora sono sorti dei dubbi a riguardo. E noi faremo di tutto per fugarli”.

via | GPOne

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