MotoGP, Marquez poleman ... “accorto”. Ma Lorenzo e Rossi sono lì.

La notizia non è la pole centrata da Marc Marquez dopo il dominio in tutte le prove ma, caso mai, il fatto che abbia fatto il miglior tempo all’inizio delle qualifiche.

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 9 apr 2016
MotoGP, Marquez poleman ... “accorto”. Ma Lorenzo e Rossi sono lì.

La notizia non è la pole centrata come previsto da Marc Marquez (2’03.188)dopo il dominio in tutte le prove ma, caso mai, il fatto che il fuoriclasse della Honda si sia accontentato di fare il proprio miglior tempo all’inizio delle qualifiche, senza tentare nel finale di abbattere il muro del 2 e tre.

Marquez fa… pretattica dicendo che con la gomma nuova il setting non era quello desiderato per tentare un giro a babbo morto concentrandosi quindi sul passo, che c’è. La pista, dopo le spruzzate d’acqua che hanno messo precedentemente in difficoltà Moto2 e Moto3, non era poi così malmessa ma evidentemente non nelle condizioni ottimali per permettere l’assalto al record del 2015 (2’02.135).

Ma non è stata né la gomma né l’asfalto a frenato il “diavoletto” della Casa dell’Ala dorata. E’ stata una scelta tattica – la “moderazione” – nell’ambito di una strategia più “accorta” che Marquez pare stia portando avanti dall’inizio di questa stagione facendo tesoro degli errori del passato, in primis quelli del 2015.

D’altra parte, che bisogno c’era di strafare quando gli avversari hanno dovuto fare la lingua lunga per limitare i danni di gap oltre modo pesanti? E’ vero, dopo le qualifiche Lorenzo sorrideva a viso aperto, ma non si sa se per il tempo fatto segnare o per avere Rossi comunque dietro.

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Sta di fatto che solo nell’ultimo assalto disponibile sia Lorenzo che Rossi, con due tornate al gancio, sono riusciti a recuperare: soprattutto Jorge (passato da mezzo secondo di distacco all’inezia di 69 millesimi) ma anche Valentino limando metà del proprio gap, ridotto a meno di mezzo secondo (+0.456).

Siamo sostanzialmente alle solite, con Marquez che fa la differenza anche su questo circuito lungo, ampio, infido e tosto tecnicamente (le altre Honda arrancano dietro: Pedrosa ottavo tempo +1.191 preceduto anche da Crutchlow sesto tempo +1.077) e con le Yamaha sempre ben bilanciate ben condotte da due piloti che la sanno lunga e la sanno anche raccontare.

Iannone, in cerca di riscatto dopo il patatrac della settima scorsa nel GP d’Argentina, si è dovuto accontentare della prima casella della seconda fila (+0.725), forse anch’egli impegnato a non fare altri casini, rimandando a domani la possibilità di riscossa per una Ducati che anche qui sarà protagonista al massimo livello. Va ricordato che Iannone, per la penalizzazione di Rio Hondo, cederà domani sullo strat … tre caselle…

Anche Dovizioso ci ha provato, dovendo però alla fine accettare la terza fila (+1.151), surclassato da Crutchlow sesto e dal sempre ottimo Vinales, quinto (+1.059) e davanti al già citato Pedrosa.

In condizioni “normali” i tre moschettieri possono domani prendere il largo. Ma non è detto. E se poi è bagnato o, peggio, se non è né bagnato né asciutto? Vedremo.

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