Lorenzo in Ducati. E' ufficiale. Il tifoso sogna un dream team con Stoner

Jorge Lorenzo dal 2017 guiderà una Ducati MotoGP. La notizia ufficiale è una NON notizia...

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 18 apr 2016
Lorenzo in Ducati. E' ufficiale. Il tifoso sogna un dream team con Stoner

La notizia ufficiale del passaggio dal 2017 di Jorge Lorenzo alla Ducati MotoGP è una “non notizia”. Non solo per quel che ci riguarda – nel nostro piccolo – perché l’abbiamo anticipata su Motoblog ben 18 giorni addietro (anche sbeffeggiati e insultati) ma perché questa storia è stata avviata e gestita disseminando trappole e mine su un terreno melmosa, per depistare amici e nemici, con i… “sorrisini”, i si dice e non si dice, via via sempre peggio, senza una reale capacità di “orientamento” sul piano della comunicazione.

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A meno che adesso si venga a pontificare che lasciando correre “liberamente” le voci da settimane è stata una oculata scelta strategica aziendale decisa a Borgo Panigale, o più a nord. Tant’è. Stappiamo la bottiglia e brindiamo a Jorge e alla “Rossa”. Ma si è mai visto festeggiare qualcosa di importante con tanto anticipo? Non portava male, una volta, a detta degli avi?

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Già, perché qui si parla del… 2017 (e del 2018!) ma siamo nel mese di aprile 2016, con il campionato MotoGP alle primissime battute, apertissimo, anche se Marc Marquez (l’unico davvero tranquillo) e la Honda (senza rogne interne ha recuperato in un amen il ritardo invernale del gap dovuto alla nuova centralina, nuova gomma ecc.) hanno già innestato la marcia … trionfale. E’ questa la dimostrazione – non la sola – di come ruotano le cose in MotoGP, o meglio, di come ognuno fa quel che vuole, pro domo sua. Definire passaggi di Team e firmare contratti – con cambi di casacca importanti – all’inizio di stagione per gli anni a venire è una operazione non certo di chiarezza e di stabilità del circus ma di fibrillazione e anche di destabilizzazione con conseguenze negative sui risultati delle gare e del campionato.

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Ci sarà tempo per una analisi di merito. A questo punto peggio di tutti sta la Yamaha che ha una (nuova) bella gatta da pelare. Tutto è possibile e tutto si può fare nelle corse, anche menando colpi bassi. La Casa dei tre diapason è di alto lignaggio ma oggi – mala tempora currunt! – anche nel motociclismo si bada al sodo, fuori da logiche cavalleresche. Il pilota avversario è Marquez, la Casa avversaria è la Honda. Yamaha quindi è impegnata a misurarsi su quel fronte. Ma è proprio così, adesso, con Lorenzo già con la valigia in mano pronto ad approdare in una Casa italo-tedesca, quindi “europea”? Sulla bilancia non c’è solo una questione di immagine e di brand ma di mercato, anzi di mercati mondiali. Adesso tutto il potenziale sarà pro Valentino Rossi e al maiorchino sarà chiuso lo “scrigno” dell’evoluzione e dello sviluppo della M1.

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Né boicottaggi e né complotti, per carità! Ma al punto in cui siamo è la realtà oggettiva dei fatti che impongono certe scelte. Solo Rossi, o meglio, un miracolo fatto da Rossi (cioè vincendo) può salvare la Yamaha da una debacle annunciata e tirarla fuori dal “cul de sac” in cui si è infilata, incapace come è stata di trovare il bandolo della matassa, tenendosi il “vecchio” Rossi ma “gallina d’oro” per il marketing, e facendo buon viso a cattiva sorte per l’addio di Jorge. Evidentemente c’è un problema di “manico” nella direzione del Team che da troppi mesi ha gestito le beghe interne Rossi-Lorenzo alla… Ponzio Pilato, o peggio. Sul fronte Ducati, a Bologna e dintorni tirano dritto, e fanno bene. La moto c’è e serviva un “number one”.

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Dei due Andrea, uno paga, costretto a nuovi lidi; l’altro che resta paga lo stesso, costretto ad accettare il ruolo di gregario, se pur di lusso. Non è solo una questione di fair play (do you remember come fu trattato Stoner “iridato” con la Rossa quando già il corteggiamento a Rossi era cosa fatta?) ma di coerenza strategica perché questo “casino” mette tutti i diretti (o indiretti) interessati all’operazione in una condizione per lo meno di … attesa. A proposito, dov’è Stoner, cosa fa e cosa farà? Siamo certi che il binomio Lorenzo-Stoner (in un rapporto meglio definito) darà buoni frutti. Con questa operazione sfugge definitivamente (per quanto tempo ancora?) l’obiettivo di un pilota italiano su moto italiana “mondiale” nella premier class. Chissenefrega? Già.

Ai due Andrea si chiede l’ultimo miracolo: vincere nel 2016 una gara cha alla “Rossa” manca dal 2010. Per Jorge, dal 2017, l’obiettivo è uno solo: riportare a Borgo Panigale l’iride che Stoner conquistò nel 2007. Con il numero “1” sulla carena? Male non fa…

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