MotoGP Jerez 2016: la Yamaha e quel rabbocco dal codone al mattino
Al mattino di Jerez Yamaha ha provato la soluzione con il serbatoio con il rabocco dal codone. Una soluzione interessante già provata durante l'inverno, rinviata ai prossimi test
Nuova M1 o no? Per ora no, ma la questione è fondamentale perché concettualmente si parla di due filosofie opposte di guida e, alla luce degli sviluppi di mercato degli ultimi tempi, potrebbero mostrare anche la strada che vuol percorrere Yamaha. Il che, badate bene, non significa voler favorire un pilota piuttosto che un altro, anzi. Una casa motociclistica vuol sempre vincere, anche con un pilota che il prossimo anno lo abbandonerà. L’esempio della Formula Uno con Fernando Alonso su Renault che nel 2006 riuscì a battere Michael Schumacher prima di approdare in McLaren stampiamocelo tutti in testa.
Senza divagare troppo però, si parlava della nuova (vecchia) Yamaha M1. O meglio, di un processo di sviluppo che oramai si prolunga da mesi, basato su due filosofie costruttive. Partiamo dal principio: parola d’ordine “trazione”.
Con l’approdo delle Michelin, la filosofia di sfuttamento della gomma è cambiata in maniera evidente. La Bridgestone aveva un enorme appoggio sull’anteriore, cosa che il Bibendum non era riuscita ad offrire. Perciò, quale modo per poter sfruttare al meglio i punti di forza del nuovo costruttore di pneumatici? Cercare di arretrare il baricentro, imporre peso sul posteriore per avere una miglior trazione.
Durante i primi test dello scorso anno, molti team, con le moto 2015, dovettero arretrare quanto più possibile il tiro catena non potendo “allungare” i forcelloni. Yamaha in previsione della moto che sarebbe venuta, aveva approntato due diverse versioni della M1: la prima con la disposizione del serbatoio “tradizionale”, la seconda con un serbatoio sul codone. Quest’ultima fu utilizzata anche durante il GP di Motegi da Nakasuga, storico tester di Iwata.
Durante i test di Sepang si erano viste entrambe le soluzioni, così come in questo week-end di Jerez. Già perchè nei box del team di Rossi e Lorenzo si è visto il rabbocco sul codone. Una soluzione che agevolerebbe maggiormente lo stile di guida di Jorge Lorenzo piu che quello di Valentino Rossi.
L’italiano infatti ha sempre avuto una guida piuttosto caricata sull’anteriore, sfruttando la stabilità e l’inserimento come suoi punti di forza. Non a caso Valentino è considerato come uno dei migliori staccatori. Discorso inverso per Jorge Lorenzo. Il campione del mondo 2015 infatti, nella sua guida carica meno l’anteriore, mollando anche prima i freni.
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Ciò implica anche un maggior equilibrio sulla fase di scorrimento della moto in curva. Come si evolverà questa situazione? La questione è decisamente interessante, ma non in termini di strade differenti per lo sviluppo, quanto piuttosto per cercare di capire la volontà di Yamaha e su quali punti vuole e cerca di andare a lavorare.
Se infatti quest’inverno la casa dei tre diapason è sembrata la moto più in forma, con una Honda in difficoltà proprio in accelerazione, ora la situazione sembra più equilibrata. E, in una pista come Jerez con lunghe curve in appoggio e tanta trazione da sfruttare da un range di giri medio, la scelta di un carico sul codone maggiore sarebbe potuta risultare una mossa vincente o quantomeno da provare. Sarebbe? Già…perché provare si, ma alla fine in Yamaha si è deciso di rivedere la soluzione durante i test dopo averla provata al mattino. Come dire: chi lascia la strada vecchia per quella nuova….