MotoGP, Valentino Rossi: effetto Cadalora?

Luca Cadalora, un big del passato, per rendere ancora più grande Valentino Rossi. Quanto c'è, del modenese, coach del numero 46, nel rendimento 2016 del pilota di Tavullia in MotoGP?

Di Gianluca Salina
Pubblicato il 26 apr 2016
MotoGP, Valentino Rossi: effetto Cadalora?

Che Valentino Rossi sia competitivo in quella che è la sua ventesima stagione mondiale non è di sicuro una novità, ma qualcosa di comunque nuovo, nel box del nove volte campione del mondo ed in lizza per il decimo titolo, c’è anche quest’anno.

Sul piano tecnico ci sono le evoluzioni che Yamaha ha portato sulla M1 rispetto alla versione 2015, mentre a livello umano (ma non solo), dopo l’arrivo, all’inizio della scorsa stagione, di Silvano Galbusera come capo tecnico, quest’anno è stato Luca Cadalora, a rimpolpare le fila del nutrito staff che accompagna il pilota di Tavullia.

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L’incarico del tre volte iridato nel Motomondiale (in 125 del 1986 ed in 250 nel ’91 e nel ’92, oltre che vicecampione in 500 nel ’94 dietro a Doohan), è di difficile interpretazione, ma si potrebbe tradurre in personal coach, una figura che sta prendendo piede tra molti campioni di diverse discipline.

Quanto ci sia, del modenese, nel rendimento di Rossi di questo scampolo di 2016, è complicato da valutare, anche perché non ci si deve dimenticare che, esattamente un anno fa, il numero 46 era in testa al mondiale con gli stessi punti che ha Marquez oggi, vale a dire 24 in più.

Cadalora, da quando fa parte del “clan Rossi” fa la spola tra i box, dove si informa sul setup e lo sviluppo della M1 ed il bordo pista, ovviamente nei punti nevralgici dei circuiti, alla ricerca di quei dettagli da migliorare che, se ripetuti per 20 o 25 volte, tanti quanti sono i giri di una corsa, possono mettere insieme corse come quelle disputate dal Dottore domenica.

Sir Luca da Modena vuole stare a Rossi come Boris Becker sta a Novak Djokovic nel tennis. Non un semplice consigliere, probabilmente nemmeno un mentore né un fratello maggiore, ma semplicemente un trainer, forse più per la sua mente che per ogni altra cosa.

L’obiettivo, assolutamente dichiarato, è quello di proseguire la striscia di vittorie del pesarese, che al momento è giunta a quota 113, con l’obiettivo finale di puntare al decimo titolo, ma senza pensarci, correndo gara per gara, perché i conti si fanno alla fine. Prossima fermata Le Mans.

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