Motorsport is dangerous: Northwest 200

Di LeleV_200mph
Pubblicato il 16 mag 2007
Motorsport is dangerous:  Northwest 200



Il motociclismo è uno sport pericoloso, ma se si tratta delle terribile corse stradali allora il rischio diventa fin troppo. Difficilmente leggerete qualcosa su qualche rivista o sito web, o la vedrete in televisione, ma lo scorso fine settimana si è corsa la Nordovest 200, una delle più famose gare stradali dopo il leggendario TT dell’Isola di Man. Oltre 150.000 entusiasti appassionati si sono trovati sui marciapiedi del circuito stradale a tifare i loro idoli: gente che viaggia gomito a gomito a 300 all’ora attraverso stradine di campagna e centri abitati e lo fa con l’intento di spingere al massimo. La partenza è in linea come nelle gare in pista, e sono oltre 60 piloti in lotta in ogni categoria. Ecco la Northwest 200. Ogni anno le vittime non si contano, anzi si “nascondono”, ma il fascino di queste competizioni è per molte persone più forte della stessa vita. Quella che vedete in foto non è una moto finita su un marciapiede dopo un incidente durante un giro in strada, ma la Suzuki di Bruce Anstey dopo la sua caduta in prova.


Foto Nordwest200

Il pilota ne è uscito miracolosamente illeso ed ha corso la gara con la seconda moto terminando secondo alle spalle di John McGuinsess, un altro degli specialisti di queste corse che ha vinto la gara. Terzo posto per Steve Plater. All’arrivo anche un italiano, Fausto Duci, arrivato in 49esima posizione.
Questa una breve cronaca, ma rimane il fatto che certe corse come questa sono prima di tutto un qualcosa di terribilmente pericoloso. Una passione non può avere il prezzo di una vita. Siete d’accordo?

via | Oliepeil

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