Praëm BMW S1000RR Custom: fascino vintage
Realizzata dai francesi Sylvain e Florian Berneron dell'atelier Praem, mixa perfettamente la tecnica odierna con colori e stile di un tempo a partire da cupolino, faro e coda.
[blogo-video id=”778164″ title=”BMW S1000RR Vintage Custom” content=”” provider=”brid” video_brid_id=”” video_original_source=”” image_url=”https://s3.eu-west-1.amazonaws.com/video.blogo.it/thumb/ajDWBieY-640.jpg” thumb_maxres=”0″ url=”234865″ embed=”PGRpdiBpZD0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fNzc4MTY0JyBjbGFzcz0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudCc+PGlmcmFtZSBjbGFzcz0nbXBfdmlkZW9fdGhlbWUgaWZyYW1lX19tcF92aWRlb190aGVtZScgc3JjPSJodHRwczovL21vdG9ibG9nLmFkbWluLmJsb2dvLml0L3ZwLzc3ODE2NC8iIGFsbG93ZnVsbHNjcmVlbj0idHJ1ZSIgd2Via2l0YWxsb3dmdWxsc2NyZWVuPSJ0cnVlIiBtb3phbGxvd2Z1bGxzY3JlZW49InRydWUiIGZyYW1lc3BhY2luZz0nMCcgc2Nyb2xsaW5nPSdubycgYm9yZGVyPScwJyBmcmFtZWJvcmRlcj0nMCcgdnNwYWNlPScwJyBoc3BhY2U9JzAnPjwvaWZyYW1lPjxzdHlsZT4jbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fNzc4MTY0e3Bvc2l0aW9uOiByZWxhdGl2ZTtwYWRkaW5nLWJvdHRvbTogNTYuMjUlO2hlaWdodDogMCAhaW1wb3J0YW50O292ZXJmbG93OiBoaWRkZW47d2lkdGg6IDEwMCUgIWltcG9ydGFudDt9ICNtcC12aWRlb19jb250ZW50X183NzgxNjQgLmJyaWQsICNtcC12aWRlb19jb250ZW50X183NzgxNjQgaWZyYW1lIHtwb3NpdGlvbjogYWJzb2x1dGUgIWltcG9ydGFudDt0b3A6IDAgIWltcG9ydGFudDsgbGVmdDogMCAhaW1wb3J0YW50O3dpZHRoOiAxMDAlICFpbXBvcnRhbnQ7aGVpZ2h0OiAxMDAlICFpbXBvcnRhbnQ7fTwvc3R5bGU+PC9kaXY+”]
Il fascino dell’Endurance di una volta, con le prestazioni odierne. Un mix perfetto tra il glamour delle moto che, negli anni ’80 riuscivano a far entrare nell’olimpo delle due ruote appuntamenti come il Bol d’Or o la 24 ore di Le Mans. Proprio da chi ha evidentemente respirato quell’aria arriva una Special che rievoca le gare di durate di un tempo. Realizzata dall’atelier francese Praem, la base è quella di una BMW S1000RR.
Difficile notarlo a vedere le immagini che mostrano proprio lo stile, fin dalla carenatura, di una tipica Endurance o, al massimo, di un’antesignana delle Superbike odierne. Indubbiamente un mezzo ricchissimo di fascino e curato nei minimi particolari, a partire dal gruppo ottico anteriore.
Gli autori, due fratelli di nome Sylvain e Florian Berneron, non sono dei semplici preparatori: il primo infatti è un designer con collaborazioni anche con BMW Motorrad France, il secondo vanta conoscenze meccaniche ed aeronautiche.
Ecco quindi questa realizzazione che prende il nome di Optimus. Una moto con una base tecnica odierna eccellente, ma con quel fascino tipicamente anni Ottanta. Il cupolino carpisce l’attenzione più di ogni altra cosa vero, con la tipica forma a siluro, ma anche il faro, il codone squadrato , così come la colorazione e la cura per i particolari.
Perfino lo scarico, di casa Akrapovic, ha una forma che si affina al meglio con lo stile ed il design di questa custom, con il terminale Werks. Bellissima la cura anche per i raccordi Per il resto, rimane quel quattro cilindri da 200 cavalli (197 per l’esattezza)