MotoGP Sepang, che qualifiche! Lorenzo, graffio da tigre. Pedrosa insegue. Dovizioso torna in prima fila. Rossi tran tran

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 20 ott 2012
MotoGP Sepang, che qualifiche! Lorenzo, graffio da tigre. Pedrosa insegue. Dovizioso torna in prima fila. Rossi tran tran


Se la gara avesse il ritmo e la suspense delle qualifiche, la MotoGP farebbe saltare le coronarie. Oggi non piove e nell’afa di Sepang i due pretendenti al titolo, Lorenzo e Pedrosa, non si sono certo risparmiati con colpi e contro colpi fino alla fine del turno per togliere il millesimo che fa la differenza. E, stavolta, la differenza l’ha fatta Jorge Lorenzo (2’00.334), un graffio da tigre malese, settima pole stagionale, deciso e pulito come sempre nel piegare la Yamaha ai suoi voleri e capace anche di superare, oltre il record di Rossi 2009 (2’00.518), il suo punto debole nel T4, con Dani Pedrosa, dietro di poco più di una inezia (+0.194), ma pur sempre dietro.

In questi casi, proprio perché in ballo c’è, oltre la corsa, il titolo iridato, svettare nelle qualifiche non è solo la dimostrazione di una indiscussa superiorità tecnico-agonistica sul giro secco, ma soprattutto contiene un valore psicologico, quasi un valore aggiunto, che può mettere a disagio gli avversari.

Il batti e ribatti delle qualifiche ha visto protagonisti anche Dovizioso e Stoner, con il l’italiano due volte primo in due fasi calde delle prove e con l’australiano deciso a inserirsi fra i primi due, ma senza successo, vuoi per il perdurare di una condizione fisica non ok, vuoi per piccoli disturbi tecnici all’impianto frenante della sua cavalcatura. Alla fine Dovizioso ha conquistato la prima fila (+0.233) e Stoner si è dovuto accontentare di aprire la seconda fila davanti a Crutchlow (+0.844), Spies (+0.851). Quindi terza fila con Barbera, Bradl, Hayden (+1.192).

E Rossi? Undicesimo con un gap vicino al secondo e mezzo (+1.445). Ducati, non ci siamo, non ci siamo, non ci siamo. Le due moto ufficiali – con entrambi i piloti caduti in mattinata – restano inchiodate nella palude, senza mai un colpo d’ala, un raggio di luce che faccia intravedere l’uscita dal tunnel. Il secondo e passa di gap dell’americano e il secondo e mezzo del pesarese tolgono ogni speranza di riscatto.

In definitiva, quattro piloti dentro il fazzoletto del mezzo secondo: Lorenzo, Pedrosa, Dovizioso, Stoner, un poker d’assi che si giocherà la vittoria di una corsa che – anche per il gran caldo – potrebbe riservare sorprese.

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