La polizia ticinese rileva 23 infrazioni su 128 motociclisti controllati

Generalizzare i difetti è una pratica sbagliata, ma anche santificare in blocco non è corretto.

Di Rosario Scelsi
Pubblicato il 11 mag 2016
La polizia ticinese rileva 23 infrazioni su 128 motociclisti controllati

In Svizzera non tutti sono rispettosi delle leggi. Anche da quelle parti si commettono le infrazioni. Ovvio, dirà qualcuno, ma è pure vero che spesso siamo portati a dipingere un quadro senza pecche quando parliamo degli altri. Noi italiani, sicuramente, abbiamo molti difetti, ma pensare che siano solo nostri è sbagliato. Ingiusto, poi, ritenere che i paesi considerati virtuosi siano abitati da soli santi.

Tenendoci nel nostro ambito, la cosa vale anche per i motociclisti. A dimostrazione di ciò basta citare i dati dell’operazione “OkBiker” condotta dalla polizia strutturata di Malcantone Est, che ha eseguito 26 posti di blocco su tutto il territorio di pertinenza, dal 20 aprile al 3 maggio, con l’obiettivo di educare alle sane pratiche. Il risultato della missione? Ben 23 sanzioni su 128 utenti a due ruote fermati, con una percentuale di infrazione del 18%. Ricco il ventaglio di violazioni, così riportate dal Corriere del Ticino:

-Una per guida nonostante la revoca della licenza di condurre (il conducente è stato fermato e verbalizzato, quindi denunciato all’autorità competente).
-Tredici per non aver osservato l’ordine di preselezione, eludendo la freccia di direzione demarcata sulla carreggiata.
-Quattro per non aver conservato il posto nella colonna quando la circolazione era ferma.
-Cinque per aver circolato alla guida di un veicolo a motore con uno pneumatico difettoso.

A queste vanno aggiunte alcune citazioni, giusto per completare il quadro. Come potete vedere, non siamo gli unici peccatori al mondo. Questo non ci deve certo consolare, perché il malcostume non è mai una buona cosa. Anche il masochismo, però, non lo è. Dobbiamo migliorare, ma non siamo certo un prodotto di scarto.

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