La polizia ticinese rileva 23 infrazioni su 128 motociclisti controllati
Generalizzare i difetti è una pratica sbagliata, ma anche santificare in blocco non è corretto.
In Svizzera non tutti sono rispettosi delle leggi. Anche da quelle parti si commettono le infrazioni. Ovvio, dirà qualcuno, ma è pure vero che spesso siamo portati a dipingere un quadro senza pecche quando parliamo degli altri. Noi italiani, sicuramente, abbiamo molti difetti, ma pensare che siano solo nostri è sbagliato. Ingiusto, poi, ritenere che i paesi considerati virtuosi siano abitati da soli santi.
Tenendoci nel nostro ambito, la cosa vale anche per i motociclisti. A dimostrazione di ciò basta citare i dati dell’operazione “OkBiker” condotta dalla polizia strutturata di Malcantone Est, che ha eseguito 26 posti di blocco su tutto il territorio di pertinenza, dal 20 aprile al 3 maggio, con l’obiettivo di educare alle sane pratiche. Il risultato della missione? Ben 23 sanzioni su 128 utenti a due ruote fermati, con una percentuale di infrazione del 18%. Ricco il ventaglio di violazioni, così riportate dal Corriere del Ticino:
-Una per guida nonostante la revoca della licenza di condurre (il conducente è stato fermato e verbalizzato, quindi denunciato all’autorità competente).
-Tredici per non aver osservato l’ordine di preselezione, eludendo la freccia di direzione demarcata sulla carreggiata.
-Quattro per non aver conservato il posto nella colonna quando la circolazione era ferma.
-Cinque per aver circolato alla guida di un veicolo a motore con uno pneumatico difettoso.
A queste vanno aggiunte alcune citazioni, giusto per completare il quadro. Come potete vedere, non siamo gli unici peccatori al mondo. Questo non ci deve certo consolare, perché il malcostume non è mai una buona cosa. Anche il masochismo, però, non lo è. Dobbiamo migliorare, ma non siamo certo un prodotto di scarto.