MotoGP, "frittata" Ducati. I conti non tornano: perché?

La Ducati sta attraversando un momento difficile in MotoGP. Analizziamo quali potrebbero essere le cause

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 10 mag 2016
MotoGP,

Lorenzo e Rossi sono i due piloti che corrono sopra i problemi, vuoi per la loro qualità di guida e per la loro esperienza, vuoi per le caratteristiche del motore Yamaha, vuoi per la capacità del Team di gestire queste nuove difficoltà, con una moto sempre molto bilanciata. Un esempio eclatante viene dalla gara di Jerez dove Rossi ha trionfato anche (o soprattutto?) per la capacità di gestione dell’usura delle gomme: durante la gara – su indicazione del box – ha cambiato più volte il settaggio elettronico in rapporto al consumo del carburante, questo per il costante bilanciamento della moto in funzione del modificarsi del suo peso dato dal carburante consumato via via. Vale deve andare a Loreto? No, deve dire bravo a se stesso per aver ingaggiato un coach come… Luca Cadalora!

Ducati ha oggi quindi due problemi di fondo: il primo tecnico (trovare il miglior bilanciamento della moto con queste gomme), il secondo “politico” (gestire l’andirivieni di piloti, tester in pista e in panchina ecc.). Non facile ma fattibile, soprattutto con il buon senso. Se il problema gomme tocca per primo a Michelin risolverlo e al Team (e ai piloti) agire di conseguenza con adeguate tattiche di gara facendo di necessità virtù, il problema interno deve risolverlo la Ducati. Al punto in cui si era giunti – dopo l’annuncio dell’ingaggio di Lorenzo – Ducati doveva (deve) scegliere liberando uno dei due Andrea e tenendosi stretto l’altro.

I mezzi sorrisi, le pacche sulle spalle, l’ambiguità prolungata, non pagano. Dimostrano solo una difficoltà – o peggio, una incapacità – da parte del management di tirare le fila … giuste. Oramai la frittata è fatta. Serve il colpo d’ala al Mugello, per salvare almeno la faccia. Serve portare serenità e sciogliere subito i nodi, anche con la … spada. Solo così si raddrizza una situazione che altrimenti getterebbe nel fango una stagione potenzialmente vincente con il rischio di creare anche le peggiori premesse per il 2017.

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