CEV Moto3 Aragon: Lorenzo Dalla Porta, “solo” podio. Cinque italiani nella top ten!
Lorenzo Dalla Porta alla fine sul podio, ma solo terzo, dopo una corsa degna della Moto3, la classe di fuoco.
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Dopo la nuova pole e dopo il trionfo di Le Mans, al Motorland di Aragon l’attesa e il pronostico erano tutte per Lorenzo Dalla Porta, alla fine sul podio, ma solo terzo, dopo una corsa degna della Moto3, la classe di fuoco.
Chiamarla corsa, infatti, è poco, perché anche oggi, questo quarto round stagionale del Cev “Mondialino” della 250 GP si è espresso in pista con i caratteri di una sfida alla baionetta o, se più aggrada, di una vera e propria corrida.
Alla fine la vittoria, un trionfo che vale la testa pro tempore della classifica, è andata allo spagnola Marcos Ramirez Fernandez (Ktm), capace di infilzare sotto la bandiera a scacchi il connazionale Alonso Lopez Gonzales, Lorenzo Dalla Porta e il giapponesino Kaito Tobia rispettivamente secondo, terzo e quarto classificati dentro il fazzoletto invisibile di un secondo e poco più, meno di un amen.
Delusione per gli italiani e in particolare per Dalla Porta? Vista nella logica del bicchiere mezzo pieno Lorenzo conquista un altro podio significato e resta ai vertici del campionato, secondo, se pur distaccato di 15 punti dal nuovo leader Ramirez (83 punti).
Visto con la logica del bicchiere mezzo vuoto, o meglio, del realismo, Dalla Porta forse ha venduto troppo in anticipo la pelle senza aver prima fatto fuori l’orso. Il pilota pratese della Husqvarna ha qualità ed esperienze, nonché moto e team, per confermare di essere fra i principali protagonisti del Cev 2016. Altra cosa è pensare che il campionato sia già in tasca, come se i round a venire fossero solo una passeggiata.
Lorenzo deve restare con i piedi per terra, non farsi fuorviare dalle lusinghe del motomondiale, deve dimostrare di essere qui e adesso il pilota vincente capace di portare a casa ciò che riuscì – se pur all’ultima tappa – nel 2015 a Nicolò Bulega, oggi rookie d’assalto nel mondiale Moto3.
Il rischio è quello di guardare troppo avanti non portando a casa né il Cev né tanto meno un risultato iridato capace di lasciare il segno.
E gli altri italiani? Evidentemente serve a tutti una pausa di riflessione. Non basta essere presenti in tanti per fare la differenza. Oggi si salva Tony Arbolino sesto a ridosso dei primi cinque. Poi la classifica traccia un solco impietoso: Foggia settimo a 6.700 secondi con accanto Bezzecchi (+6.883). Quindi 18° Montella (+18.271), 20° Pizzoli (+28…), 24° Pagliani a 30 secondi, 29° Fuligni a 50 secondi con accanto il 30° Ghidini, con Sulis non ok fisicamente 31° e Manzi out.
Ognuno dei “nostri” fa storia a sé e ha una propria storia da raccontare. Ma la classifica è questa ed è impietosa. E’ questa la grande armata italiana dei “giovani leoni”?
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