Luis Salom, tragedia evitabile? La sicurezza in pista, priorità o optional?
Nel motociclismo la “signora in nero” è sempre presente, pur se camuffata, e decide da sola quando colpire.
Nel motociclismo la “signora in nero” è sempre presente, pur se camuffata, e decide da sola quando colpire. Ieri ha falciato la vita di Luis Salom, il 24enne che con Lorenzo, Marquez, Vinales, i fratelli Espargarò faceva parte della prima covata d’oro spagnola che da oltre un decennio domina il motomondiale.
E’ il conto, salatissimo, che il motociclismo paga fin troppo spesso o per un maledetto destino legato ai rischi ineliminabili delle corse, o per incuria e incapacità di chi dovrebbe garantire una sicurezza “sostenibile”, o per noie tecniche ed errori di guida del pilota.
Salom è il 46esimo pilota morto dal 1949 a oggi nel Motomondiale. Ma l’elenco delle vittime nei campionati nazionali e internazionali in oltre 100 anni di gare è fin troppo lungo per soffermarsi a ricordarlo. Ieri, su una pista modello qual è considerata Montmelò presso Barcellona, è toccato a Luis, un caro ragazzo con il sogno iridato come meta di vita perché alla passione non si comanda e tutto si sacrifica, un campione fra i più rispettati e amati.
L’incidente rinfocola vecchie e nuove polemiche e ripropone gli interrogativi di sempre sulla sicurezza e sui rischi delle corse. Siamo costretti anche per esigenze professionali a non limitarci al lutto doveroso e alle più sentite condoglianze ai famigliari di Luis.
[img src=”https://media.motoblog.it/2/2f5/salom-barcellona-2016-2.jpg” alt=”SAG Team Moto2’s Spanish rider Luis Salom is evacuated by medical personnel after resulting injured in an accident at the Catalunya racetrack in Montmelo, near Barcelona, on June 3, 2016, during the Catalunya Moto GP Grand Prix second Free Practice session. SAG Team Moto2’s Spanish rider Luis Salom dies on June 3, 2016 after a crash in Catalonia GP practice. / AFP / JOSEP LAGO (Photo credit should read JOSEP LAGO/AFP/Getty Images)” size=”large” id=”786745″]
Non ci sono comunicati ufficiali sulle cause dell’incidente di Luis. Ma dalle immagini si vede il pilota andare diritto alla curva 12, puntare e sbattere contro le barriere di protezione ricevendo addosso la propria moto. Un classico.
Valentino Rossi paventa un guasto tecnico (gap elettronico con acceleratore bloccato?) ma Giacomo Agostini mette sotto accusa gli spazi di fuga rappresentati in quel punto da asfalto che invece di “rallentare” il fuoripista come accade con il sabbione-ghiaione dà ulteriore spinta a moto e pilota a terra. E’ una soluzione valida per le 4 ruote della Formula1 e che permette anche ai piloti delle moto di rientrare in pista immediatamente dopo un dritto, ma che in caso di caduta può portare all’epilogo di ieri.
Il Circus – come tante altre volte in passato – non si ferma neppure dopo la morte di un suo protagonista, anche se ieri sera al Safety Commission ha deciso l’immediata modifica della curva 12 di Montmelò usando già da questa mattina la chicane della F1.
Una domanda s’impone: perché ancora una volta si interviene “dopo”, mossi dalla ennesima tragedia? Eliminare quel curvone significa riconoscerne un alto livello di pericolosità, comunque una ammissione di un livello di sicurezza non adeguato.
Sono situazioni difficili da prendere e non vogliamo unirci al solito coro dei corvi sempre in agguato. Ma va fatta una verifica su chi decide della sicurezza in pista e su come questo delicato compito viene gestito. Non sono pochi, nell’ambaradan del Motomondiale targato Dorna, ad usufruire di incarichi lautamente retribuiti senza avere i necessari requisiti professionali. Anche se su un altro piano, non è stato così anche per il caos fra Rossi-Marquez-Lorenzo a fine 2015?
[img src=”https://media.motoblog.it/0/038/salom-barcellona-2016-1.jpg” alt=”SAG Team Moto2 Spanish rider Luis Salom is evacuated by medical personnel after resulting injured in an accident at the Catalunya racetrack in Montmelo, near Barcelona, on June 3, 2016, during the Catalunya Moto GP Grand Prix second Free Practice session. / AFP / JOSEP LAGO (Photo credit should read JOSEP LAGO/AFP/Getty Images)” size=”large” id=”786746″]
Insomma, le luminarie del Luna Park iridato accecano per show e girandola di soldi e di Vip ma nascondono crepe di vario tipo – fino alla sicurezza – che bisogna affrontare e risolvere. Ciò detto, va però ribadito con altrettanta chiarezza che il motociclismo da competizione non è un gioco, non è solo show, non è privo di rischi.
Anzi, nel motociclismo il rischio non è eliminabile: è una componente di questo sport: è addirittura uno degli ingredienti del suo fascino. Negli ultimi anni, si è fatto molto per la sicurezza, anche a scapito dello spettacolo (per esempio con l’abbassamento delle medie sul giro, con la proliferazione di chicane, con circuiti da …”go kart”, per non parlare dell’uso invasivo dell’elettronica ecc.).
Più che altro per esigenze di business (il Circus deve funzionare sempre e con tutti i protagonisti in campo, ecc.) si punta verso la ricerca della massima sicurezza, addirittura con l’obiettivo dell’annullamento del pericolo. Che, però, resta una utopia. Eliminare completamente i pericoli delle corse è impossibile perché c’è l’imponderabile.
L’impegno per migliorare la sicurezza deve essere permanente e totale da parte di tutti. Le corse non sono una corrida, i piloti non sono gladiatori e non hanno la vocazione dell’eroe. i mezzi non sono strumenti offensivi. Ma occorre equilibrio: la ricerca della massima sicurezza possibile non può portare allo snaturamento delle competizioni motoristiche, che erano, sono e resteranno “rischiose”.
E comunque va messa al bando ogni forma di ipocrisia e di strumentalizzazione. Perché, come ammoniva Enzo Ferrari: “ o si smette di piangere o si smette di correre”.
[img src=”https://media.motoblog.it/3/3b1/luis-salom.jpg” alt=”MONTMELO, SPAIN – JUNE 03: Luis Salom of Spain and SAG Team rounds the bend during the free practice during the MotoGp of Catalunya – Free Practice at Circuit de Catalunya on June 3, 2016 in Montmelo, Spain. (Photo by Mirco Lazzari gp/Getty Images)” size=”large” id=”786747″]