Moto3 Montmelò, pole-beffa di Binder su Antonelli. Bulega, Bastianini, Bagnaia, Fenati nella top ten
Brad Binder beffa Niccolò Antonelli nella qualifiche del GP di Catalunya della Moto3
Sciabolate e contro sciabolate nelle qualifiche della categoria cadetta fino sotto la bandiera a scacchi, una appetitosa anticipazione della gran battaglia di domani in gara. Un italiano (Antonelli + 0.054) in prima fila staccato di un niente, 54 millesimi!, due italiani in seconda fila (quarto Bulega +0.107 e quinto Bastianini +1.143), un altro italiano in terza fila (settimo Bagnaia +0.415 attardato per un guaio alla sua moto, e Fenati che chiude la top ten +0.694.
Tutto bene, quindi? Dipende. Perché in cima, ancora una volta, con una sberla quasi in zona Cesarini, è il capoclassifica Brad Binder a centrare magistralmente la pole. Un 1’54.024 sul “nuovo” tracciato con la esse al posto del curvone che ieri in FP2 della Moto2 è costata la vita a Luis Salom, un record che straccia il giro più veloce in mattinata di Navarro nelle FP3, 1’54.641. Oltre sei decimi!
Tosto, tostissimo questo “senior” Binder, che bissa la sua pole del GP d’Argentina e che, soprattutto, mette le mani avanti per centrare domani la quarta vittoria consecutiva, un poker da incorniciare, dopo i trionfi del Mugello, di Le Mans, di Jerez. Chi lo ferma questo Binder ammazza campionato?
I “giovani leoni” tricolori sono della partita: a cominciare dal sempre presente e assai concreto Antonelli, stretto nella morsa fra Binder e il terzo Navarro (+0.088), già vincitore della prima di Losail , proseguendo con Bulega, Bastianini, Bagnaia, Fenati, ma anche con Fabio Di Giannantonio (13° + 0.775), Andrea Migno (15° + 0.833).
Più in difficoltà gli altri: Locatelli 23° (+1,201), Pizzoli 29° (+2.065), quindi Valtulini (32° +2.338) e Petrarca e Spiranelli che chiudono il lungo serpentone con pesante gap di 3.206 e di 3.844. Non abbiamo la sfera di cristallo. Ma né Binder né nessun altro – in condizioni normali – potrà domani tentare la fuga per una corsa solitaria. Sarà bagarre, con almeno una decina di piloti a giocarsi il podio. Fra questi 6-7 piloti italiani hanno il potenziale per tentare l’exploit, puntando legittimamente anche al gradino più alto.
Ognuno, anche fra i “nostri” fa legittimamente la sua gara. Ma è proibito pensare (anche) a un … gioco di squadra che permetta al plotone tricolore di tenere dietro tutti gli altri, giocandosi poi in volata la vittoria? Vedremo.