La Moto3 onora Luis Salom. Vittoria di Navarro davanti al “solito” Binder. Bastianini torna sul podio bruciando Fenati e Bulega
Non si smentiscono i “giovani leoni” della Moto3 mettendo in scena anche a Montmelò uno show da leccarsi i baffi.
Non si smentiscono i “giovani leoni” della Moto3 mettendo in scena anche a Montmelò segnato a lutto per la morte di Luis Salom uno show da leccarsi i baffi, degno di una categoria che continua a stupire sul piano tecnico e su quello agonistico.
Che gara, ragazzi con continui assalti alla baionetta e cambi di posizione curva dopo curva, almeno fra i primi dieci, racchiusi fin quasi alla fine nel fazzoletto di un secondo.
Ma, come sempre, è solo uno a vincere e stavolta è Jorge Navarro (Honda) – primo centro stagionale, ancora più saldo nel suo secondo posto in classifica generale dietro alla volpe-volpone Brad Binder – a svettare in volata trascinando sul podio proprio Binder (+0.564) e il rampollo discolo di Fausto Gresini, Enea Bastianini (+0.817) sul podio dopo 11 gare, praticamente appaiati, seguiti da Romano Fenati (+0.925), da Nicolò Bulega (+1.531), da Canet (+1.581), carena contro carena negli ultimi tre giri a vita persa. Poi un buco di oltre 10 secondi, con Quartararo 7° (+13.601), Mir 8° (+13.672), Fabio Di Giannantonio 9° (+13.735) e Kornfeil 10° (+14.812).
Dire che è successo di tutto, è niente. In testa si sono avvicendati in tanti, più volte anche Fenati e Bastianini e soprattutto Binder che a tre giri dalla fine quando sembrava aver preso il largo di una decina di metri ha un brusco… dialogo con Rodrigo finendo al fondo della top ten.
Poco male perché il capoclassifica già trionfatore delle ultime tre gare consecutive al Mugello, Le Mans e Jerez, con numeri di alta scuola e mettendo alla frusta la sua Ktm è tornato sulla scia del battistrada Navarro innescando una lotta senza …. esagerare, forse soddisfatto dei punti da intascare senza correre altri rischi.
Binder dimostra una superiorità tattica e agonistica che fa la differenza. I nostri si sono dimostrati all’altezza, per primo un (finalmente) convintissimo e convincentissimo Bastianini – ottimo podio – ma anche il “senior” Fenati e il rookie Bulega, alla fine forse anche ostacolati fra loro come buon compagni di squadra, pur se correttamente.
Un bravo a Fabio Di Giannantonio che dopo l’exploit del Mugello è comunque nella top ten (nono), dopo una bella rimonta dal 18esimo posto in griglia, davanti a fior di campioni ben più esperti. Peccato per Bagnaia (caduta al sesto giro) e Antonelli (caduta a sei giri dalla fine) fior di piloti, in bagarre davanti nelle prime fasi di gara, poi out, così come Pawi, ko per scivolata nel penultimo passaggio. L’ordine d’arrivo vede anche Migno (18°), lo stesso Antonelli (20°), Locatelli (19°), Spiranelli (21°) e Petrarca (23°).
Gli italiani restano in corsa per il titolo ma Binder e Navarro prendono il volo. Chi li ferma? Binder tiene alto l’onore della Ktm, con Fenati e Bulega, ma Honda risponde bene con questo primo posto di Navarro e il terzo di Bastianini: 5 Honda e 5 Ktm nei primi dieci. In difficoltà Mahindra (12° con Danny Binder ma con gap di mezzo minuto!) e Peugeot (15° con McPheee ben oltre il mezzo minuto).