Avinton Collector Race R: sguardo da Cobra
Uno stile unico ispirato alla leggendaria Shelby, ma anche soluzioni tecniche originali e 210 cavalli di potenza massima
Il mondo delle due ruote vive di dinamiche proprie, di regole non definite fino in fondo. D’altro canto, quello dei motori, seppur gestito da grasso, valvole, bielle e pistoni, racchiude al suo interno quell’animo, e quella passione che permette a chiunque di poterci entrare in un modo o nell’altro. da semplici appassionati a costruttori, da aziende a veri e propri artigiani mossi dalla volontà di realizzare una special. Ecco, prendete Cedric Klein ad esempio, ingegnere specializzato in sistemi termodinamici. Vi starete chiedendo “cosa c’entra con il mondo delle moto”? Ecco, il nodo di congiunzione si chiama Avinton Collector Race R, una muscle bike che prende ispirazione da…una macchina. O meglio, da una vera e propria istituzione negli Stati Uniti in fatto di quattro ruote, una Shelby Cobra.
Un sogno per l’ingegnere francese, che ha voluto mettere in atto a partire dal 2011, quando acquisì la Avinton Moto. Un progetto che fonde le sue basi, prima ancora che sulla tecnica, sul fattore estetico ed emozionale. Anche se, a dirla tutta, la scelta del propulsore è tutt’altro che scontata. 100cc turbocompresso che riesce a produrre 210 cavalli a 5750 giri. Prestazioni da supersportiva odierna, supportati da un carburatore 41 millimetri Keihin. Una piccola opera d’arte questo motore V-Twin, con un sistema di scarico unico.
Se la meccanica miscela perfettamente potenze odierne con quel sapore romantico di un tempo dato dal carburatore, anche il resto di questa moto è di primissima categoria, con tanto utilizzo di fibra di carbonio che si fonde in uno stile da cafè racer. Molto curiosa è la presa d’aria integrata nel serbatoio.
Proprio riguardo questi ultimi, considerando gli ingombri, Avinton ha realizzato anche un serbatoio suppletivo inserito nella coda con una capacità di 3,4 litri. Insomma, una moto che riprende molti stilemi e scelte a stelle e strisce. Non per il peso, che si attesta a soli 176 kg a secco. Un’opera d’arte che fonde antico con moderno, e che ricorda verosimilmente in termini stilistici, l’americana Buell XB9SX. Una moto unica, realizzata partendo da un unico presupposto: la passione per le due ruote.