Assen, MotoGP stravolta dal meteo: la “prima” di Jack Miller. Marquez, un argento che vale oro

Assen stravolta dalla pioggia. Vince Jack Miller, sta in piedi Marquez (2°), Lorenzo 10°, Rossi nel ghiaione

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 27 giu 2016
Assen, MotoGP stravolta dal meteo: la “prima” di Jack Miller. Marquez, un argento che vale oro

MotoGP Assen 2016 – Tutto si può dire meno che la MotoGP di Assen sia stata una gara piatta, scontata, priva di interesse. Ma che valore ha? E’ la domanda che ci si può porre in casi come questi dove il meteo talmente bizzarro e a tratti inclemente impone la bandiera rossa al 15esimo giro su 26 – quindi un Gran Premio con due partenze – condizionando il risultato e la stessa classifica generale.

Assen è sempre stato così, più o meno, come ai tempi andati era così al Salzburgring (anche con la neve!), a Spa, al Nurburgring ecc. Queste sono le corse e i risultati sono legittimi perché quando piove “piove per tutti”, perché il mondiale non è “virtuale”, perché le corse del motomondiale si fanno in ogni condizione, anche al limite dell’agibilità, ma sempre nel rispetto di una sicurezza non sempre facile da misurare.

[img src=”https://media.motoblog.it/0/07b/miller-marquez-motogp-assen-2016.jpg” alt=”Jack Miller e Marc Marquez MotoGP Assen 2016″ align=”left” size=”large” id=”792278″]

Come il guasto meccanico, la caduta, la danza del meteo, tutto fa parte dello show, oggi come ieri, anzi, oggi più di ieri nella logica dello sport-spettacolo globalizzato. Torneremo sull’argomento. Fatto sta che da Assen c’è chi esce col sorriso e chi .. smoccolando. C’è un vincitore reale, sul gradino più alto del podio, il 21enne Jack Miller (Honda satellite), un mastino già anfibio in Moto3, capace comunque di tenersi dietro un certo Marc Marquez, davvero maturato quest’anno, pago di una medaglia d’argento che, vista la situazione, vale più dell’oro.

Un primo posto meritato per Miller capace di sfruttare una situazione “particolare”, così come meritato è il terzo posto del 23enne Scott Redding, forse vincitore del primo round se non ci fosse stata la bandiera rossa. Dicevamo del sorriso, certamente quello solare di Marquez che dopo le peripezie di prove e qualifiche porta a casa punti molto pesanti in una giornata dove i due suoi diretti avversari raccolgono zero punti come Valentino Rossi causa caduta quando già pregustava il trionfo o poco più come Jorge Lorenzo nella sua giornata no, solo per un soffio in zona punti.

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Già detto della legittimità del risultato (fra l’altro la temperatura del secondo round era al limite: 12 gradi quella esterna e di 20 quella dell’asfalto) è però evidente che la classifica di gara non rispecchia i reali attuali valori in campo. Tant’è.Oggi a me domani a te. Il campionato prende una piega a favore di Marquez ridimensionando le velleità dei due assi della Yamaha.

La corsa di oggi non rende onore ad altri protagonisti – oltre a Rossi superbo fino alla caduta – quali Dovizioso, Petrucci, allo stesso Iannone alla fine quinto dopo caduta iniziale e dopo essere partito dall’ultimo posto, ma anche a Pedrosa, Crutchlow, Bautista e ad altri piloti che in diverse fasi sono passati da protagonisti a comprimari, fino ad essere spazzati via da cadute.
Era facile immaginare che ad Assen qualcosa sarebbe accaduto. Già.

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