MotoGP, il caotico Sachsenring mette “a nudo” la MotoGP. E' questo lo show?
Marc Marquez stravince, con distacchi pesanti, il GP di Germania. Disastro Yamaha, male Rossi e Lorenzo
MotoGP Germania 2016 – No, non è un episodio di un cartone animato per fare ridere e neppure un film montato male in bianco/nero per fare piangere, ma solo il caotico nono round mondiale della MotoGP, nel toboga del Sachsenring. E’ questa la attesissima corsa iridata, spartiacque della MotoGP 2016, o è la sintesi di un mondiale-operetta che sfugge di mano persino ai professionisti del muretto della pit line, un luna park stordito da luminarie abbaglianti, hospitality faraoniche, ombrelline da avanspettacolo e vip (si fa per dire) del selfie, dove conta solo il business e dove tutti fanno tutto scambiandosi ruoli e alla fine nessuno sa fare la cosa più banale, cioè chiamare “dentro” il proprio pilota e sostituire due gomme rain con due gomme da asciutto?
Forse, lo spettacolo è questo, e la gente si diverte per questo, un passatempo qualsiasi prima di impostare il pomeriggio domenicale: chissenefrega della corsa, chissenefrega del campionato! Chiedete a chiunque se sa chi è il protagonista della prima parte della MotoGP di oggi nel mitico Sachsenring, cioè l’italianissimo Danilo Petrucci sulla italianissima Ducati?
Ma – capita – la ciambella non è venuta col buco, anzi, s’è ammosciata, immangiabile. Nell’ambaradan, fra scrosci d’acqua che allagano la pista e folate di vento che l’asciugano, i conti non tornano: dov’è Valentino Rossi? La gente davanti alla tv, pronta all’ultimo salto sul divano prima della pennichella, certa che alla fine sarà comunque il Vale a dominare e passare primo sotto la bandiera a scacchi, non si capacita.
Marquez l’odiato nemico, coautore con il connazionale Jorge, del “biscotto” 2015, primo, una spinta verso il titolo mondiale. Crutchlow (chi è costui?) secondo. Terzo il Dovi che non salva il Dottore ma salva la Ducati con 11.613 secondi di gap. Roba dai tempi di Agostini! Poi Redding, Iannone, Pedrosa, Miller: comprimari o contro figure, fa lo stesso. Quindi Rossi, ottavo a 26 secondi e passa da Marc. La cronaca è altrove su Motoblob, inutile ripeterla qui.
Ma, vista come si era messa la storia oggi, non doveva essere per il 9 volte iridato una passeggiata e riacchiappare con un sorriso beffardo il mondiale che, invece, così, se ne va dritto in tasca al malconcio cascadeur Marc e alla indomabile Honda? Peggio di Valentino sta solo l’odiatissimo, impresentabile Jorge Lorenzo, in fase “out”. Chi è davvero… “sballato”? Il maiorchino, il Dottore di Tavullia o il Team dei tre diapason, certo di una superiorità che svanisce col calendario, tutto selfie e gossip, che pare sempre più allo sbando, senza guida? Ecco.
Ride il funambolo Marc, fra un volo e un trionfo, il futuro che è già oggi non solo perché monta al momento giusto due slick.