Il risarcimento diretto danneggia le due ruote, lo studio della Luiss

Comodità di risarcimento ai danni delle due ruote, uno studio lo documenta.

Di Lino Garbellini
Pubblicato il 20 lug 2016
Il risarcimento diretto danneggia le due ruote, lo studio della Luiss

Confindustria ANCMA ha commissionato all’Università LUISS Guido Carli di Roma un approfondimento scientifico dell’indennizzo diretto, con l’obiettivo di verificarne gli effetti distorsivi sulle polizze di ciclomotori e motocicli.

56 milioni di euro di extra costi, ammonta infatti a questa cifra  l’onere finanziario che, nell’ultimo biennio, è gravato sulle compagnie di assicurazione, per effetto del risarcimento diretto: costi che vengono automaticamente ribaltati sui clienti finali.

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Dal 2007, infatti, il conducente che subisce un incidente, non viene più risarcito dalla compagnia del responsabile, bensì dalla propria che riceve poi un rimborso dall’assicurazione del conducente che ha provocato l’incidente.

L’assicurazione del responsabile non versa alla compagnia del danneggiato l’esatto importo, bensì un rimborso a forfait, il cui importo viene definito anno per anno.

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Lo studio si è basato, tra l’altro, sui dati forniti in esclusiva dalla società concessionaria dei servizi assicurativi CONSAP e si è avvalso di un modello matematico originale, appositamente sviluppato dalla equipe della LUISS.

Dalla ricerca sono emersi alcuni importanti risultati:

1. Il meccanismo dell’indennizzo diretto produce evidenti effetti distorsivi quando l’incidente coinvolge veicoli appartenenti a categorie differenti.

2. Nella maggior parte dei casi, gli incidenti motociclistici coinvolgono veicoli appartenenti ad altra categoria e quindi il settore delle due ruote risulta penalizzato, con un conseguente aumento delle tariffe assicurative.

3. Il risarcimento diretto è un sistema iniquo perché riversa sugli assicurati motociclisti i costi generati dagli assicurati di altre categorie

4. Il solo modo per annullare alla radice l’effetto distorsivo sopra descritto è quello di eliminare o riformare il meccanismo dei forfait , oppure, più radicalmente, eliminare l’intero sistema del risarcimento diretto.

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Chiediamo al Governo d’intervenire tempestivamente sul problema del risarcimento diretto, attraverso una modifica normativa, che consentirebbe di eliminare alla radice un sistema iniquo, che aggrava la già delicata situazione dei costi assicurativi, principale barriera all’acquisto dei veicoli prodotti dalle nostre aziende“, spiega il Presidente di Confindustria ANCMA, Corrado Capelli.

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