Bimbo morto in minimoto: Codacons e FMI su posizioni diverse

La tragica scomparsa di un giovanissimo in Lombardia ha aperto il dibattito sulle gare in minimoto. Diverse le posizioni.

Di Rosario Scelsi
Pubblicato il 21 lug 2016
Bimbo morto in minimoto: Codacons e FMI su posizioni diverse

Il dolore per la scomparsa di una persona, specie se in tenera età, getta sempre nello sconforto. La fresca dipartita del giovanissimo Marco Scaravelli, morto per un incidente ad appena 6 anni sul circuito del Viadana Racing Park, in provincia di Mantova, ha aperto le porte ad alcune riflessioni sull’universo delle minimoto e sui requisiti anagrafici per il loro uso.

Il Codacons ha fatto sentire subito la propria voce, con un articolo sul proprio sito in cui esprime la sua posizione critica verso l’esercizio di questa disciplina con i giovanissimi, che vorrebbe interdire: “Assurdo morire a 6 anni per un gioco da grandi. Mai più morti per gioco”.

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L’ente di coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori si è spinto anche oltre, con una lettera di diffida all’azienda che gestisce l’impianto dove si è consumata la tragedia, per far cessare la pratica moto a bambini così piccoli, vietandola almeno ai minori di 14 anni. “L’azione inibitoria –scrive il Codacons- si basa su una richiesta ai sensi dell’articolo art 140 del codice del consumo. Cessare attività lesive nei confronti dei consumatori. L’evidenza della lesività dell’attività è nella cronaca”.

Una richiesta di intervento è stata fatta anche a Graziano Delrio, Ministro dei Trasporti del nostro paese, sollecitandolo a prendere delle decisioni in tal senso.

Alle osservazioni del Codacons replica la Federazione Motociclistica Italiana, che cerca di fare chiarezza sul quadro. Il presidente Paolo Sesti, addolorato per l’accaduto, precisa che la scomparsa del povero Marco è avvenuta fuori dal perimetro agonistico: “Si trattava di un corso di avvio all’attività sportiva, quindi non si stava correndo alcun tipo di gara. Purtroppo la fatalità ha voluto che intervenissero delle cause esterne”.

Poi aggiunge: “L’età minima di accesso all’attività agonistica non viene stabilità dalle singole Federazioni Sportive Nazionali, bensì dal Ministero della Salute; per svolgere quella motociclistica, è necessario aver compiuto 8 anni. Voglio inoltre sottolineare come la FMI svolga questo tipo di attività sulla base di linee guida che vengono seguite su tutto il territorio nazionale, le quali prevedono la gestione della stessa da parte di Tecnici abilitati o Istruttori federali. Ricordo, infine, che la casistica di incidenti o infortuni nell’attività (sia sportiva che agonistica) di minimoto è praticamente nulla”.

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