Moto3 Brno con diluvio: la “prima” di McPhee (Peugeot) davanti a Martin e a Di Giannantonio. Binder getta via la vittoria per caduta

Binder, primo zero stagionale. McPhee prima vittoria iridata con l'esordiente Peugeot

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 21 ago 2016
Moto3 Brno con diluvio: la “prima” di McPhee (Peugeot) davanti a Martin e a Di Giannantonio. Binder getta via la vittoria per caduta

Cambia il tempo e piove a catinelle a Brno e cambia anche la musica in Moto3 con il capoclassifica Brad Binder dominatore della gara fino a cinque tornate dalla fine che getta via per caduta una vittoria annunciata regalandola allo scozzese McPhee, ai sette cieli, per il suo primo centro iridato e per aver portato per la prima volta la Peugeot sul primo gradino del podio mondiale.

Una tirata d’orecchi a Binder, un plauso a McPhee e alla Peugeot che comunque raccolgono un risultato “storico” che rilancia l’avventura del mondiale.

Una gara dai tratti rocambolesca, con molti colpi di scena e con “vittime” illustri, oltre a Binder, anche Pawi, Canet, Arenas, Bagnaia, Locatelli, Valtulini, out per caduta ma anche altri grandi protagonisti passati nell’elastico davanti-dietro-davanti per lunghi, scivolate, comunque fuori programma.

In questo tipo di gara conta soprattutto il manico, l’esperienza, l’assetto, la “guida” dal box ma anche qualcos’altro, come abbiamo visto nel caso di Binder (primo zero stagionale) il quale, per sua fortuna, ha ancora il mondiale in mano, con i più diretti avversari Navarro, oggi decimo (+16.681) e Fenati, out per la nota storiaccia del licenziamento ad opera del suo Team di fatto fuori gioco.

Intendiamoci, oggi Binder non ha avuto avversari, se ne è andato quando ha voluto ed è rimasto in testa per quasi tutta la corsa, fino all’errore … fatale. Quindi l’avversario di Binder è stato, oltre alla pioggia, solo se stesso.

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Il vincitore McPhee, “vecchia volpe”, non nuovo a certi exploit, rende felice la debuttante Peugeot-Mahindra ma dimostra che a questa moto non manca il pilota ma qualcos’altro.

La Grande Italia si salva e si salva non solo per gli errori altrui ma anche per il rookie Fabio Di Giannantonio – astro nascente del Team di Fausto Gresini – autore anche oggi di una prestazione maiuscola che lo riporta sul podio (+9.777) dietro al superbo Martin (+8.806) e davanti ai coriacissimi Bastianini (quarto +10.654) e ad Antonelli – grandi rimonte – (quinto +10.654) e ancora più avanti in classifica.

E gli altri italiani? Solo Bulega, sempre gran combattente anche se ancora acerbo in situazioni così a rischio, entra di forza, nella top ten, nono, (+16.473) in una lotta alla baionetta comprendente un gruppo di indiavolati da Kornfeil, sesto, a Bendsneider, settimo, a Mir, ottavo, a Navarro, decimo, tutti nel fazzoletto di un secondo, poi Migno dodicesimo, dopo un ottimo inizio, quindi – dei nostri – Spiranelli e Petrarca oltre la ventesima posizione, ma in piedi, che oggi è già un successo.

Un week end non proprio esaltante per il Team Sky VR46 cui, forse, s’impongono alcune riflessioni per quel che succede in pista e fuori.

In classifica generale qualcosa si muove: Binder (Ktm) resta sul sicuro (179 punti) davanti a Navarro(Honda) 118 punti ma con Bastianini (Honda) che guadagna la terza posizione (94) superando l’assente forzato Fenati (93), con Bagnaia (Mahindra) che a sua volta (90) soffia il quinto posto a Bulega (Ktm) sesto con 89. Poi Mir (Ktm) 83, Di Giannantonio (Honda) sale a 82 davanti ad Antonelli (Honda) 74 punti.

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