MotoGP, pagelle: Lorenzo imperatore iridato, Stoner re d'Australia, Rossi principe senza corona
Pagelle MotoGP Phillip Island
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La corsa: fuori concorso. Voto 10. Una gara così non meriterebbe neppure la sufficienza ma il 10 ci sta per onorare l’addio in casa del super “canguro”, il titolo caldo caldo di Lorenzo, l’onore delle armi a Pedrosa, lo sconfitto dalla grande dignità umana e professionale. Zero alla regia tv Dorna, capaci di oscurare Casey il ribelle.
Lorenzo: superbis. Voto 10 e lode. Il titolo arriva nel regno di King Casey con una gara d’anticipo favorito dall’errore dell’avversario più diretto. Il maiorchino, 25enne 4 volte iridato, 178 GP disputati, 44 vittorie e 98 podi, (37° iride alla Spagna) è in forte crescita, campione completo d’attacco e di difesa, un punto di riferimento e un osso duro per tutti. Cacchi di Rossi.
Stoner: six. Voto 10+ La sesta vittoria consecutiva sul difficile e spettacolare tracciato di Phillip Island cancella ancora il “nemo propheta in patria”, esaltando la classe di uno dei più grandi campioni di sempre. Il vuoto del “canguro” nel 2013 si farà sentire. Ripensamento impossibile? Assolutamente no! Scommettiamo un euro che nel 2014 …
Pedrosa: buco. Voto 10- Dopo sei splendidi successi stagionali Dani fallisce l’ultimo assalto alla baionetta. Delusione fortissima per un campione di altissimo spessore professionale e umano cui però manca la zampata finale decisiva e vincente. 2013, ultima chiamata?
Crutchlow: bronzo dorato. Voto 8+ Il pilota del Tech 3 cancella l’errore di Sepang con una prestazione maiuscola, ritrovando podio e grinta per ripetersi nell’ultimo appuntamento stagionale di Valencia e per ricaricarsi in vista di un 2013 ai massimi vertici.
Dovizioso: sostanzioso. Voto 8. Mal digerisce il circuito australiano, ma alla fine piega due mastini d’assalto come Bradl e Bautista (voto 8- a entrambi) grazie a una sapiente gestione di gara, con destrezza e do di petto finale. Un passista di lusso: quando il guizzo per il salto di qualità?
Rossi: rincalzo. Voto 6- Gira e rigira la musica non cambia. Un nove volte campione del mondo non può limitarsi alla lotta per la “coppetta” del trofeo interno Ducati. Ancora una gara e poi fine della via crucis durata due lunghissime stagioni. 2013: resurrezione o crocefissione?
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