Marc Marquez, Campione del Mondo Moto2 2012

Con il terzo posto conseguito nel GP di Australia, lo spagnolo Marc Marquez (Team Catalunya Caixa Repsol) ha finalmente conseguito la certezza matematica che ancora gli mancava per festeggiare il titolo di Campione del Mondo Moto2 2012. Il talentuoso 19enne spagnolo è stato protagonista di una stagione maiuscola che lo ha visto conquistare con la sua Suter ben 8 vittorie nei 16 GP fin quì disputati, dimostrando quindi di aver recuperato pienamente dall’infortunio di Sepang 2011 che ne ha aveva compromesso la partecipazione ai consueti test prestagionali.

Nel 2013 Marquez compierà il salto nella MotoGP sostituendo Casey Stoner nel team Respsol Honda, dove troverà il connazionale ed idolo di gioventù Dani Pedrosa quale nuovo compagno di squadra. Marquez ha parlato di questo e di altri argomenti in un’intervista ufficiale rilasciata dal sito Respol, che riproponiamo in forma integrale.

Finalmente sei Campione del Mondo Moto2. Hai inseguito questo titolo per due anni ma non è stato facile: ti senti liberato adesso?

“Sì, vincere questo titolo è stato molto importante. Lo devo ai miei sponsor, alla mia famiglia e anche a Emilio Alzamora: tutti hanno messo tanto impegno per farmi raggiungere questo successo. E soprattutto li ringrazio per il loro supporto in inverno, durante il mio recupero dall’infortunio: è stato molto difficile per me superare la delusione dovuta all’incidente. Ogni mattina mi svegliavo con l’angoscia, sperando di smetterla di continuare ‘vedere doppio’. Oltre a questo, non è facile resistere alla pressione quando sei sempre etichettato come ‘il favorito’. Quando non sei davanti la gente comincia a chiederti cosa sta succedendo e possono sorgere dei dubbi. Era molto importante vincere dopo aver sopportato questa pressione tutto l’anno.”

Estoril 2010, Australia 2011, Giappone 2012: forse ti piace fare una grande rimonta ogni anno per rendere più emozionante il Campionato … ?

“Più che rimonte, si tratta di gare in cui ho dovuto riparare ad un errore fatto in precedenza… Tuttavia, dato che tutte queste gare sono finite bene per me, la gente tende a ricordarsene. Quest’anno la rimonta più importante è stata senza dubbio quella del Giappone: quando si vince una gara come quella, si tratta di una grande soddisfazione personale.”

Qual è stato il tuo GP preferito?

“Il Giappone, senza dubbio. Dopo l’errore in partenza sono stato in grado di mantenere la calma, e questo è stato molto importante per me. Uscire dalla prima curva è stato difficile, ma tutto ciò ha dato ancora più significato alla mia vittoria.”

Qual è stato il momento più importante della stagione?

“Ci sono stati molti momenti importanti, ma la maggior parte riguardano le gare dopo la pausa estiva, quando ho combattuto per il titolo con Pol [Espargaró]. Indianapolis, Brno, Aragon e Giappone erano le gare decisive, nelle quali abbiamo lottato testa a testa, ed io non potevo permettergli di portarmi via dei punti. Per me un campionato vinto negli ultimi giri ha un grande valore: abbiamo fatto tante battaglie e tra queste forse non ce n’è una in particolare che è stata ‘decisiva’, ma quando si vince cinque volte nel giro finale, ciascuno di quei ‘cinque punti’ fatti in più alla fine ti danno il margine necessario per vincere il campionato”.

C’è stata qualche gara quest’anno in cui ti sei detto: “Questa la vinco a tutti i costi”?

“Qualcuna. L’ultimo giro è sempre, sempre il limite. Estoril, Giappone, Misano … Ci sono stati molti momenti in cui ho dovuto incanalare la mia rabbia interiore per vincere una gara.”

C’è stato qualche podio che ha avuto il sapore di una vittoria?

“Quello qui a Phillip Island. Abbiamo chiuso al terzo posto, ma ottenere il titolo grazie a questo risultato per ma ha significato conseguire il mio ‘terzo posto’ preferito di sempre.”

Cosa ti hanno insegnato la 125 cc e la Moto2?

“La 125 mi ha insegnato a essere veloce sulla moto, ma la Moto2 è la categoria della continuità. In Moto2 ho imparato a ‘pensare’ sulla moto: a volte non si può vincere, e quindi diventa importante raccogliere il maggior numero di punti possibile.”

Ora possiamo cominciare a parlare di MotoGP. Cosa ti mancherà della Moto2?

“La MotoGP è una classe molto diversa. In Moto2 saper lottare carena contro carena è fondamentale, mentre in MotoGP molte volte si tratta di andarsene da soli, e dipende molto dalle strategie di ciascun pilota. Al momento però dobbiamo ancora andare a Valencia: andremo lì per divertirci e poi inizieremo a pensare al futuro.”

Doohan, Criville, Rossi, Stoner, Pedrosa: sono tutti piloti che hanno guidato per il Team Repsol Honda e ora anche tu farai parte di questo gruppo. Che cosa significa per te?

“E ‘un sogno che si avvera. Il mio sogno è sempre stato quello di guidare in MotoGP e di crearmi un mio spazio tra i migliori piloti della storia. Salire in MotoGP con la squadra migliore nel mio primo anno è un privilegio.